COSA VEDERE
L’abitato è disposto sul digradante pendio di una conca boscosa. La parrocchiale di S. Gavino è di forme tardogotiche, del secolo XVI. Della sua facciata si ammira il bel rosone gotico in pietra trachitica e il portale con il timpano ricurvo spezzato. Anche il campanile è di gusto gotico, a tre ordini di archetti e finestre. All’interno, di buone proporzioni, si apprezza un battistero ligneo poligonale con decorazioni a intaglio, opera del 1706 di Giovanni Maria Peddio. Nella parte alta dell’abitato s’incontra invece la chiesa di S. Antioco con interessanti ex-voto in filigrana d’oro e d’argento. In via Roma, il palazzo Satta è un bell’esempio di casa padronale barbaricina, con arredi e oggetti d’arte.
I PRODOTTI TIPICI
Rinomata nel comune la produzione del pecorino ‘fiore sardo’.
EVENTI
Le feste religiose, con grande sfoggio di paramenti e luminarie, sono gli eventi che raccolgono tutta la popolazione. Di particolare carattere la novena e la festa campestre dell’ultima domenica di luglio al santuario della Madonna d’Itria durante la quale si tornano a frequentare le ‘cumbessias’, casupole per i pellegrini, che vi dimorano per tutto il periodo destinato alle celebrazioni.
Perché Bandiera Arancione:
“Questa località è caratterizzata da un’offerta culturale ricca e differenziata, grazie ai vari punti di interesse archeologico, storico e naturalistico presenti sul territorio; il comune si trova infatti nel cuore della Barbagia, in un luogo di grande bellezza. Tutti questi elementi sono adeguatamente promossi da un ottimo servizio di informazioni turistiche.” Marta, ghost visitor TCI