Il borgo di Bagno di Romagna, certificato con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, garanzia di qualità turistico-ambientale, è inserito all'interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, un terrritorio vasto ben conservato, che racchiude foreste secolari, valli solitarie, campagne lavorate, monti e laghi.
Scoprire la natura e le sue bellezze è uno dei motivi per visitare questo borgo e il suo territorio. Tra le tante occasioni di scoperta, i sentieri, le attività all'aria aperta per mantenersi in forma o rilassarsi, ve ne segnaliamo due.
LAGO PONTINI E LAGO LUNGO
Il Lago dei Pontini (748 mt slm) e il Lagolungo (616 mt slm) sono posti alle pendici del monte Còmero. Si sono formati a seguito di una enorme frana staccatasi il 15 febbraio del 1855 da San Cataldo, nel versante nord-ovest del Còmero, e che nella sua lenta colata distrusse una cinquantina di abitazioni, tra cui il villaggio Baroncioni e la chiesa di Crocesanta, per poi raggiungere il Savio sbarrandone temporaneamente il corso. Intorno ad essi si trova un antico castagneto che annovera molte piante secolari.
Oggi i deliziosi specchi d'acqua - il più grande (2,5 ettari) è quello dei Pontini - circondati da secolari castagni e da una natura lussureggiante, sono luoghi ideali per svago e relax. Vi sono punti di ristoro con specialità gastronomiche locali, aree per pic-nic, sentieri per salutari passeggiate a piedi, in MTB o a cavallo. Trote, carpe, tinche, lucci permettono le più diverse tecniche di pesca in ogni stagione; vi si organizzano gare e scuole di pesca sportiva.
TREKKING A NASSETO E L'ANELLO DELLE GUALCHIERE
Ecco un percorso denso di suggestioni e paesaggi, che per un tratto ricalca una via peregrinorum, percorsa dai romei medievali del nord Europa per valicare l'Appennino e recarsi a Roma: la Via Romea. Accanto alla spalla del ponte sul Fosso delle Gualchiere, inizia il nostro percorso: si scende nella stretta valle per attraversare il borghetto delle Gualchiere (520 slm), un insediamento paleoindustriale documentato fin dal Cinquecento, perfettamente restaurato. La strada sterrata e stretta scorre lungo il fosso, le cui cascatelle scandiscono il cammino. Ben presto giunge alla confluenza di due fossi che originano il Fosso delle Gualchiere: si attraversa quello del Capanno su un ponte di pietra ad un arco. Subito dopo, poco sopra la Maestà Balassini, seguiamo il sentiero CAI 177 che, ricalcando il percorso medievale, sale con veloci zig-zag il ripido controcrinale che s'erge tra le valli conformate dai fossi del Capanno e Chiuso. Il paesaggio si apre: si cammina sull'orlo dell'area wilderness Fosso del Capanno, racchiusa tra il versante che stiamo risalendo e quello per dove si snodano i tornanti della SP. 142 verso il Passo dei Mandrioli. La mulattiera si placa poi nell'ampio pianoro di Nasseto, dominato dall'alta parete verde della giogaia dell'Appennino. Accanto ai ruderi del podere abbandonato di Nasseto (895 slm) - da cui è stato ricavato un "rifugio aperto" - imbocchiamo uno splendido ed antico viale d'aceri campestri, querce e carpini bianchi che attraversa il pratone ondulato declinante verso il Fosso del Capanno. Poco dopo s'incontra il bivio tra il sentiero CAI 177 ed il CAI 181: seguiamo quest'ultimo che, aggirando un costone arido, costeggia il pascolo e quindi scende fino alla testata della valletta del Chiuso guadando il Fosso omonimo, per poi risalire sul crinale secondario che separa la vallecola che stiamo percorrendo da quella dei Manenti.
Si prosegue sulla sinistra camminando ora sempre sul crinale ondulato, a volte arido a volte coperto da rada vegetazione, cogliendo vedute sulla valle dirupata del Chiuso ricoperta da estese radure da cui erompe il biancore del galestro; poi ci s'inoltra nel ripido versante del monte Valsezza o Stangone completamente rimboschito per giungere ad un rudere insediato sulla mezza costa, sospeso sulla valle che si restringe: è il Chiuso (727 slm), abbandonato anch'esso nel 1970. Sul concio scuro del camino si legge "1937". Si scende ora tra piantate di varie essenze fin poco sopra lo scorrere del Fosso, seguendolo per poi guadarlo e portarsi sulla sua sinistra idrografica. In breve la mulattiera sbuca di lato alla Maestà Balassini poco sopra il ponte sul Fosso del Capanno. Riprendiamo sulla destra il cammino verso le Gualchiere. In estate si può seguire più piacevolmente il letto del fosso, guadandolo più volte.
Qui un video sul trekking a Nasseto e l'anello delle Gualchiere e qui maggiori informazioni sul sentiero.
Scopri di più sul borgo di Bagno di Romagna e sul perchè è certificato con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano
Le foto sono tratte dal sito bagnodiromagnaturismo.it e dalla pagina facebook Visit Bagno di Romagna