STORIA
L'edificazione del primo nucleo abitativo risale all'epoca preistorica, in cui Santo Stefano d'Aveto divenne uno dei più importanti centri della vallata. Crocevia tra la Lombardia e il Piemonte, confine tra diverse culture locali antiche, tra cui il popolo dei Liguri. Secondo fonti storiografiche, alle pendici del monte Penna si svolse una delle ultime battaglie dell'impero romano per la dominazione sui Liguri. Dall'epoca longobarda in avanti il territorio fu sotto il dominio dei monaci dell'ordine di San Colombano, dell'omonima abbazia a Bobbio, fondatori inoltre dell'importante monastero di Torrio. Nel 1110 il feudo di Santo Stefano e l'intera vallata furono ceduti alla famiglia nobiliare dei Malaspina da Federico Barbarossa, tramite un diploma imperiale. I Malaspina, a scopo difensivo, costruirono nel territorio circostante numerose fortificazioni e castelli e nel 1400 il feudo passò ai conti di Lavagna, i Fieschi tramite documento siglato prima dall'imperatore Massimiliano e poi da Carlo V. Nel Cinquecento, a seguito della congiura dei Fieschi contro la famiglia dei Doria, il luogo passò ai genovesi e inserito all'interno della Repubblica di Genova. Successivamente la proprietà di Santo Stefano D'Aveto passò alla famiglia Doria Pamphilj fino al 1797, anno dell'inizio di dominazione Francese, passando poi alla Repubblica Ligure e in ultimo al Regno d'Italia.
COSA FARE
Il territorio che fa parte del Parco Naturale Regionale dell’Aveto offre la possibilità di praticare numerosi sport e attività. In estate: ci sono molti sentieri escursionistici da poter percorrere da soli o con le guide ambientali, trekking a cavallo, percorsi con la mountain bike, corsi con maestri per le MTB, noleggio e-bike e tour bike con guida, bike park per downhill, palestre di alpinismo, parchi pubblici, e per il tempo libero, pesca sportiva, e raccolta di funghi.
Gli amanti degli sport potranno usufruire degli impianti sportivi: abbiamo campi di calcio, tennis, pallavolo, pallacanestro, bocce. Nel mese di agosto le miniolimpiadi vedranno impegnati bambini e ragazzi in una manifestazione ludico sportiva, che comprende giochi a squadre ed individuali. Per chi ama la lettura c’è una biblioteca comunale con libri di molti autori e vari generi. La sera non mancano le manifestazioni, musicali, culturali e le sagre organizzate dalle associazioni presenti sul territorio e dall’ufficio turistico.
Nei mesi di luglio e agosto il mercoledì si svolge il mercato settimanale, e la domenica il mercatino dei prodotti a km 0.
In inverno: impianti sciistici con una pista omologata per le gare, sci alpinistico, sci nordico, la scuola sci, snow park, escursioni sulla neve, e ciaspolate.
COSA VEDERE
Santuario di N.S. di Guadalupe
Già chiesa di Santo Stefano protomartire: unico santuario in Italia dedicato alla Madonna di Guadalupe. La tradizione ci narra che nel 1800 un giovane ragazzo di Santo Stefano D’Aveto, studente presso l’ordine dei Gesuiti, portò con sé un’immagine ritraente la Madonna: l’immagine era dipinta su una lastra di rame e incorniciata. Tale immagine venne presto esposta nel borgo e nei villaggi vicini tanto che nel 1805, oltre alla rituale festa mariana si affiancò anche quest’ultima; a seguito del numeroso flusso di persone sopraggiunto si decise di chiedere alla Santa Sede la possibilità di celebrare la messa in modo ufficiale. La richiesta venne accettata e la cerimonia ufficializzata nello stesso anno. All’interno del santuario è tutt’oggi conservata l’immagine della Madonna di Guadalupe, insieme a una tela in cui è ritratta la Vergine donata dal cardinale Giuseppe Maria Doria Pamphilj, segretario di Stato di Papa Pio VII. Il 27 agosto di ogni anno residenti e villeggianti si recano sul Monte Maggiorasca in pellegrinaggio, a memoria del voto fatto nel 1944 quando il paese fu risparmiato dagli incendi e dai rastrellamenti della seconda guerra mondiale.
Castello Malaspina – Fieschi - Doria
La sua struttura è considerata una delle più interessanti opere difensive della provincia genovese e della Liguria. Il castello è collocato al centro dell'ampia conca alle pendici del monte Maggiorasca, visibile sullo sfondo del castello. La sua posizione fu scelta poiché ritenuta strategica, difatti da tale postazione si potevano controllare le strade che salivano dai valichi appenninici verso la regione dell'Emilia. Secondo alcune fonti storiche la fortezza risalirebbe ancor prima del XII per controllo e difesa del feudo dei Malaspina. Nel 1495 venne ceduto ai Fieschi e successivamente ai Doria. La convivenza di questa famiglia con la popolazione avetana non fu delle più felici. Il domino dei Doria durò, fino al 1797 quando il popolo scacciò l’ultimo feudatario e, si racconta, gettò i suoi «bravi» dal ponte al centro del paese, che ancora oggi porta il nome Ponte dei Bravi. Del castello restano i muri perimetrali mentre il tetto, i piani interni e la torre sono quasi completamente crollati.
PRODOTTI E TRADIZIONI
Dal punto di vista gastronomico sono ottimi i funghi, il formaggio San Stè, tra i più rinomati della regione, il "sarassu" (la ricotta salata), il miele, i canestrelli e la pinolata.
Perché Bandiera Arancione:
“Il principale centro della Val d’Aveto, facilmente raggiungibile anche con mezzi di trasporto pubblico è immerso in un paesaggio suggestivo. Il turista è supportato nella visita grazie a un servizio di informazione turistica ben gestito e da un ottimo sistema di segnaletica. È semplice trovare una struttura in cui dormire, grazie alla varietà dell’offerta” Paolo, ghost visitor TCI