La fantozziana – o vanziniana – invasione di Roccaraso, l’assalto dei 20mila turisti della domenica al piccolo centro abruzzese il 26 gennaio scorso richiamati dai tiktoker e allettati dal prezzo di una pizza a passare una giornata sulla neve (spesa poi in gran parte in coda su 250 pullman intasati sulla strada) ha segnato un campanello d’allarme, se non il punto del non ritorno, sul tema dell’overtourism. Se anche un centro non di prima grandezza, non certo una città né un borgo d’arte viene sommerso dalle folle vuol dire che bisogna correre ai ripari.

Nel numero scorso di Touring abbiamo affrontato il tema intitolando la sezione Idee Il turismo deve essere per tutti ma non tutti insieme. Ma a quale turismo ci riferiamo? Non certo a quello roccolano del mordi-e-fuggi che lascia dietro di sé macerie, scorie, insoddisfazione e fastidio. Questo mese parliamo anche di questo in una intervista a Gianrico Carofiglio, ex pubblico ministero, ex senatore e da vent’annni scrittore e autore di bestseller che hanno ispirato anche fortunate serie tv e, a sorpresa, grande viaggiatore. Che ci racconta il suo personale modo di viaggiare. E sempre di modi di viaggiare ci parla il Centro Studi TCI che rileva come sempre più persone scelgano il viaggio lento, a piedi, in bici, in treno. Persone che sperimentano un nuovo (e antico) metodo di viaggio a contatto con i luoghi, con gli abitanti e con se stessi.

È la storica e attuale missione del Touring Club Italiano da 130 anni, ma curiosamente lo è anche dall’anno 1300 quella del Giubileo quando papa Bonifacio VIII inventò il primo raduno ecumenico della storia attirando folle di pellegrini verso Roma. Quello inaugurato a gennaio da Papa Francesco quest’anno è invece tutto il contrario: sarà un Giubileo diffuso, con migliaia di basiliche, cattedrali, santuari trasformati in sedi giubilari sparsi per l’Italia e nel mondo per raggiungere le quali i Cammini si rivelano i sentieri ideali. «È stato pensato come un sistema solare fatto di migliaia di stelle spar- se sulla terra», scrive Filippo Di Giacomo.

Ma Roma resta lo stesso un irresistibile richiamo per un motivo molto più laico ma altrettanto attraente. Cinecittà, quella che fu definita la “Hollywood sul Tevere”, la fabbrica dei sogni amata da Federico Fellini e set di oltre tremila film italiani, di kolossal internazionali e di serie tv, è ora accanto agli studios, anche una scintillante mostra permanente (e visitabile) del nostro immaginario, con scenografie, video, installazioni, e migliaia di citazioni e memorie di film.

Come sapete il TCI oltre 25 anni fa lanciò il progetto Bandiera Arancione per valorizzare i piccoli borghi dell’entroterra, magnifici scrigni di mille tesori di natura, di arte, di artigianato e di sapori autentici ma anche a rischio spopolamento. Oggi stiamo quasi per toccare la cifra di 300 borghi eccellenti. E qui ne raccontiamo due, Rosignano e Ozzano, piccoli centri del Monferrato Casalese in Piemonte. Lo abbiamo intitolato Memorie dal sottosuolo perché tra miniere dismesse e infernot, preziose cantine scavate sotto terra e protette dall’Unesco, Luca Bonora ha raccolto le testimonianze di ex minatori, vecchi abitanti ed entusiaste signore che tramandano l’antica arte del ricamo “chiacchierino” e di tanti giovani innamorati di questo territorio, nati qui o venuti da fuori e tutti decisi a restarci. E questo progetto, come quello dei Cammini certificati e quello dei siti Aperti per Voi, il TCI può portarli avanti anche grazie al sostegno e ai contributi di iscritti e simpatizzanti attraverso il 5x1000 dell’Irpef.

Tra gli altri suggerimenti e stimoli del ricco cartellone di mostre, arte, spettacoli, segnalo due altri interessanti reportage. Quello scritto da un giovane talento sardo della letteratura, Matteo Porru, che come il suo predecessore Antoine de Saint- Exupéry è un appassionato pilota di aereo. Gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua amata isola vista dall’alto della sua piccola cabina del Piper e perché, volando, gli sembra di capirne meglio pregi e difetti. Il secondo è un ritratto, realizzato da Tino Mantarro, della nuova Vienna, una ex grande capitale decisa a scrollarsi di dosso le vestigia dell’impero, rinnovarsi, e a cambiare pelle all’insegna dell’innovazione.

Buona lettura!
Silvestro Serra