Continua la serie delle interviste Viaggi d’autore. Dopo quella allo scrittore Gianrico Carofiglio del mese scorso, è la volta di Antonio Polito, giornalista, scrittore e grande camminatore. Che ci racconta come e perché ama spostarsi a piedi su e giù per l’Italia (ma non solo), come questo modo di viaggiare sia molto utile per il suo mestiere di giornalista, per entrare in contatto con realtà locali piccole, spesso marginali o sconosciute, incontrare i loro abitanti sui sentieri tra i boschi della Calabria o nei piccoli borghi dell’Umbria, ma anche di come camminare gli faccia capire meglio quale sia il Paese in cui vive. Un Paese dove la geografia e il paesaggio non sono semplicemente elementi di una natura incontaminata ma parti integranti della nostra storia. Ci svela inoltre una sua grande passione per alcuni luoghi lontani, l’Islanda, le isole Galapagos e la sua ammirazione sconfinata per quel genio di Charles Darwin (a pag. 11).

La sezione Idee si concentra sul tema quanto mai attuale della biodiversità. L’obiettivo che si è data l’Unione europea è di proteggere almeno il 30 per cento delle sue terre e dei suoi mari entro il 2030. Un obiettivo purtroppo ancora lontano: secondo i dati più recenti in Italia siamo intorno al 21 per cento. Nell’articolo si sottolinea come per arrivare al traguardo assegnatoci un ruolo fondamentale lo abbiano le istituzioni e in particolare quelle dedicate alla tutela del territorio e dell’ambiente. Per questo il TCI, insieme ad altre organizzazioni impegnate nella tutela dell’ambiente, ha sottoscritto un documento sulle priorità di intervento (a pag. 6).

Oltre a certificare l’ormai vasta rete dei borghi Bandiera Arancione (alla soglia dei 300) il Touring Club Italiano ha iniziato a certificare anche i Cammini più interessanti e meglio attrezzati e segnalati tra le numerose offerte proposte agli appassionati dell’andare a piedi. In questo numero Tino Mantarro ha provato personalmente a incamminarsi tra boschi e burroni e ci racconta l’ultimo Cammino approvato dal Touring (il quinto dopo il Cammino del Viandante sul lago di Como, quello di San Francesco in Umbria, quello di San Francesco di Paola in Calabria e quello di Celestino in Abruzzo). Si tratta della Via Spluga, uno storico sentiero che collega la Bandiera Arancione Chiavenna con la Svizzera passando per l’omonimo passo (a pag. 30).

Le terre di Pisa sono una vasta area toscana che dal mar Tirreno si espande sulle colline e ruota intorno alla città della torre pendente. Ricca di strade secondarie, percorsi ideali da fare su due ruote, lontani dal traffico e dalle città. Ma ricca anche di natura rigogliosa, vigneti, boschi secolari, oasi naturali, parchi, piste ciclabili, spiagge, vasti lungomare e persino un centro per lo studio delle onde gravitazionali (e non solo) di importanza mondiale. È anche un luogo dove si trovano tracce originali di uno stile architettonico, il Razionalismo, dei primi decenni del Novecento, interessanti e ben conservate. Ne sono testimoni le colonie estive sul lungomare di Tirrenia, i teatri all’aperto, gli stabilimenti balneari (a pag. 40).

Il fotografo Marco Raccichini si è calato tra le migliaia di gitani provenienti da tutta Europa che ogni anno si radunano nel Sud della Francia – in Provenza, a Saintes-Maries-de-la-Mer sulle spiagge del-la Camargue, alla foce del Rodano – per partecipare alla spettacolare festa della loro patrona (a pag. 48). Un altro fotografo, Maki Galimberti, firma la foto di copertina e quelle del servizio dedicato alla Reggia di Caserta dove il Teatro di Corte è curato dagli entusiasti volontari del Touring Club (il servizio, con l’intervista di Tino Mantarro alla direttrice, è a pag. 64).

Da non dimenticare il reportage da Subiaco, località laziale parte dell’area metropolitana della capitale e Bandiera Arancione TCI con una lunga storia alle spalle che risale alle vicende imperiali dell’antica Roma. Ma l’occasione per visitare questo piccolo centro, ricco di monasteri e abbazie benedettine è che quest’anno è stata nominata Capitale italiana del Libro. Carica meritata perché fu proprio qui che venne stampata la prima copia italiana di un libro nel 1465 (il servizio di Clelia Arduini è a pag. 58).

Buona lettura!

Silvestro Serra