Sovrapporre l'immagine di un lago al concetto di quiete è più di un’associazione libera di pensieri, è quasi un automatismo che la retorica turistica ha declinato in tutte le sue possibilità. Ma se volete andare controcorrente, allora Tignale è il vostro posto d’elezione.
Per capirlo davvero bisogna però andarci. Il lago è il Garda e il territorio che lo abbraccia è quello del Parco Alto Garda Bresciano, su un altopiano coltivato a uliveti e frutteti. Tignale è un modello di accoglienza. Lo certifica la Bandiera Arancione Tci e lo hanno sperimentato i trekker invitati da Cisalfa Sport durante la seconda di quattro trail experience in un Italia che resiste al turismo di massa. Ecco come è andata.
Anche il team Cisalfa Sport-Touring Club Italiano ha sperimentato quanto il territorio di Tignale, sia una meta ideale per chi ama camminare o andare in mountain bike, con una varietà di percorsi che si snodano tra Gardola, Aer, Oldesio, Olzano, Piovere e Prabione, le sue sei frazioni che regalano altrettanti meravigliosi paesaggi e scorci sul lago.
Nell’ultimo weekend di maggio i trekker sono partiti dal Cisalfa Store di Brescia doveve hanno scelto attrezzatura e outfit per un weekend movimentato quanto il meteo. In un’ora e mezza di viaggio ecco la prima sosta, alla tavola frugale e autentica del Torchio. Il nome non lascia spazio alle interpretazioni, perché dove una volta c'era una vecchia cantina, oggi c'è una caratteristica taverna che deve il suo nome al centenario torchio in legno, ristrutturato e collocato al centro della veranda.
La stessa corrispondenza tra le insegne e la produzione non riguarda invece la seconda sosta di giornata, la Latteria Turnaria. Niente forme stagionate e nemmeno l’ombra di uno yogurt. Qui si fa l’olio, leggero e fruttato che caratterizza la produzione gardesana. La Latteria Turnaria produce un olio extravergine di oliva da agricoltura biologica di altissima qualità e all’oleificio di Vignale si possono seguire tutte le fasi della produzione, fino alla degustazione del prodotto.
Le olive sono raccolte a mano dalle piante delle varietà “Casaliva” e “Gargnà” che crescono lungo i terrazzamenti affacciati sul lago, poi le olive passano subito al frantoio, dove l’olio viene estratto a freddo, risultando di un colore dorato e con un sapore fruttato. E la latteria? C’era, ma molto tempo fa. Le sue origini risalgono al 1904 quando, per far sì che anche chi nella zona possedeva poche bovine da latte fosse in grado di produrre formaggio, venne costituita la “Latteria Sociale di Tignale” e poi nel 1949 la “Latteria Turnaria di Tignale”.
E ora qualcosa di completamente diverso. Si va a vedere Tignale, ma a qualche centinaio di metri dalle rive del lago. Scivolando silenziosi e con qualche beccheggio di troppo su un kayak, ecco scorrere la zona rivierasca e l’area del porto, tra colori spettacolari e scorci paesaggistici, fino alla limonaia Pra de la Fam e l’omonima spiaggia, per lasciare le imbragature da canoa e regalarsi un tuffo rigenerante.
I profumi del giorno si ritrovano nelle preparazioni della Miniera, ristorante che stando in metafora sfoggia le gemme della produzione locale, lavorate con cura e senza tradire i sapori autentici dell’Alto Garda Bresciano, come autentica è l’accoglienza del Gallo, albergo storico di Tignale che dal cuore storico di Gardola apre le sue finestre alle viste sul lago.
Il momento clou del weekend gardesano arriva il mattino dopo. Pioggia scampata e trekking guidato sul Monte Cas, fino al Santuario di Montecastello. Le pendenze sono a tratti impegnative, ma lo sforzo è ripagato all’arrivo con i panorami da cartolina sul lago di Garda, sul monte Baldo e sulla penisola di Sirmione. All’interno del Santuario si ammirano i meravigliosi affreschi di scuola Giottesca e l'ex voto più grande d'Europa, risalente al 1600 e raffigurante gli ultimi istanti di vita del bandito Zanzanù.
Se ogni paese d'Italia ha la sua leggendaria figura da ricordare, a Tignale Zanzanù è il personaggio che in oltre quattro secoli non si è mai smesso di rievocare. Giovanni Beatrice era un temuto bandito nato a Gargnano nel 1576 e che a inizio Seicento spadroneggiò fra la veneziana riviera di Salò e l'alto Garda trentino. Ma Zanzanù era un eroe romantico o solo uno spietato criminale? Un dubbio che rimane, come la voglia di tornare quassù.