A voler usare una metafora calcistica si potrebbe dire che in questi anni la Toscana sta alle Bandiere Arancioni come l’Inter alla serie A: ha vinto gli ultimi 5 campionati. E lo fa ancor di più da una settimana, ovvero da quando sono state assegnate altre due bandiere ad altrettante comuni toscani: Castelnuovo di Val di Cecina e Pomarance, tutti e due in provincia di Pisa. Un dominio assoluto, se si pensa che su 180 bandiere assegnate dal 1998 a oggi, ben 35 sono andate a comuni toscani. Per capirsi, la secondo regione più arancione è l’Emilia Romagna con “sole” venti bandiere. Al terzo posto Lazio e Piemonte, con 19.
Tanta supremazia suscita immediata una domanda: ma perché tutte in Toscana? Detto che per capirlo basta fare un salto in uno qualunque dei borghi eletti, è sufficiente leggere le motivazioni che hanno portato a queste due ultime bandiere pisane per scoprire quel che tutti sospettano: in Toscana si vive meglio e si amministrano i Comuni con responsabilità. Così si legge che Castelnuovo di Val di Cecina è stato scelto perché si presenta ancora “come un borgo omogeneo, tipico e raccolto, caratteristiche che si ritrovano anche nei centri storici delle frazioni di Leccia e Montecastelli”. E la località “si distingue inoltre per l’efficiente servizio di informazioni turistiche, grazie ai due uffici dedicati” che favoriscono “la promozione delle risorse turistiche e delle varie strutture ricettive presenti sul territorio”.
Simili le motivazioni che spiegano il successo di Pomarance con le sue due frazioni, Montegemoli e Montecerboli. Che in più vanta anche un accorto sfruttamento di una risorsa pulita e sostenibile: l’energia geotermica che si sprigiona dai soffioni boraficeri di Larderello. Insomma anche per quest’anno lo Scudetto rimarrà in Toscana.
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