Camminare tra le vigne è il modo migliore per lasciarsi alle spalle i rumori e l’inquinamento della città. Perdersi tra i filari e le capezzagne, sentire i profumi intensi della terra e dei vigneti, sfiorare le foglie di vite tinte d’autunno e sorseggiare un buon calice di vino. Queste sono solo alcune delle emozioni che le strade dei grandi vini vi regaleranno. Lasciatevi guidare, da Nord a Sud, tra le cantine e le terre punteggiate di vigneti dei borghi Bandiera arancione. Un’unica raccomandazione prima di partire: questo è un viaggio da assaporare lentamente.
 

Il castello di Soave (VR), dall’alto del suo colle, si erge fiero sulla pianura sottostante disseminata di vigneti a perdita d’occhio. Da qui la cortina di mura merlate, intervallate da 24 possenti torri, scende ad abbracciare tutto il borgo medievale. Uno scenario da favola che merita una visita, non solo per i monumenti conservati nel centro storico a testimonianza del suo glorioso passato, ma anche per il rinomato vino che viene dalle sue colline.
Soave è infatti la culla di uno dei vini bianchi più famosi in Italia e nel mondo: il Soave Doc. A questo grande vino è dedicata la Strada del vino Soave che percorre la zona di produzione che comprende, in tutto o in parte, i territori di 13 Comuni, tra cui naturalmente Soave. Il più grande vigneto d’Europa per estensione, con i suoi 6.600 ettari, situato tra le generose colline ad est di Verona. Un percorso circolare di circa 50 km che attraversa le terre del Soave tra vigneti, cantine, pievi e castelli. Un modo per ammirare paesaggi unici plasmati dall’antica vocazione vitivinicola della zona. Senza dimenticare un assaggio delle specialità gastronomiche locali, il tutto innaffiato da un ottimo Soave. Il percorso si snoda infatti tra cantine, frantoi, aziende di prodotti tipici, agriturismi, ristoranti, hotel, enti ed associazioni.
Partendo da Soave si attraversano quattro suggestive valli: Val di Mezzane, Val d'Illasi, Val Tramigna e Val d'Alpone. Potrete inoltre scegliere tra l’itinerario attraverso i castelli, riservato ai più allenati, il tour in Bassa Val d’Alpone, lungo 40 km e per lo più pianeggiante, o l’itinerario di 10 km chiamato 10 capitelli. Se invece volete scoprire questo splendido lembo del veronese tramite visite e degustazioni in cantina, consultate la selezione nella brochure scaricabile dal sito web dell’Associazione Strada del vino Soave. Info

Non si può parlare di Barolo e Monforte d’Alba (CN) senza che il pensiero vada ai grandi vini delle Langhe. Le dolci colline di questa porzione di Piemonte sono da sempre terra di nobili vigneti ed ottimi vini. “Il re dei vini, il vino dei re”: così viene definito il Barolo. Pare infatti che Carlo Alberto di Savoia avesse gradito le botti che la marchesa di Barolo Giulia Colbert Falletti gli aveva inviato, al punto da acquistare una tenuta per produrlo a sua volta e da farne l’ambasciatore di casa Savoia nelle corti di tutta Europa.
Un paesaggio unico al mondo che dal 2014 è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco insieme alle altre due celebri zone vitivinicole di Roero e Monferrato. I due borghi si trovano nella Langa del Barolo, una delle sei aree in cui è stato suddiviso il patrimonio tutelato, luogo d’origine del re dei vini e di alcuni noti rossi piemontesi. Questo è infatti il regno, tra gli altri, del Barolo Docg, del Barbera d’Alba Doc e del Dolcetto d’Alba Doc.
Il modo migliore per scoprire questi vini pregiati è visitare i luoghi in cui vengono prodotti: camminando tra gli ordinati filari, addentrandovi nelle cantine e parlando con i vignaioli il cui duro e paziente lavoro ha saputo addolcire e modellare questa terra. La Strada del Barolo e dei grandi vini di Langa è l’ideale per piacevoli passeggiate tra borghi, vigneti e cantine. Un percorso segnalato che collega 18 comuni, da Alba a Verduno, in uno degli scenari più suggestivi del Piemonte. Numerosi sono inoltre gli itinerari che collegano i singoli Comuni attraverso stradine sterrate, antichi borghi, sterminati filari, impervie capezzagne e boschi di querce, castagni e rovelle.
I soci della Strada del Barolo e dei grandi vini di Langa sono circa un centinaio tra aziende produttrici, enoteche regionali e botteghe del vino, a cui si aggiungono strutture ricettive, musei, castelli ed aree di interesse turistico. Non vi rimane quindi che scegliere tra questi le cantine, gli agriturismi ed i ristoranti in cui sorseggiare i vini locali dal sapore pieno e corposo, magari accompagnati dai piatti della tradizione, che il clima fresco di questa stagione contribuisce ad esaltare. Info

L’Emilia-Romagna, si sa, è terra di buon cibo e di buon vino. Dall’alto dei tre poggi, la torre dell’Orologio, la rocca e il santuario del Monticino vegliano sull’antico borgo medievale di Brisighella (RA) e sui prodotti del suo territorio ancora intatto. Il borgo, incastonato nel cuore dell’Appennino Romagnolo, si è sviluppato nel pianoro dominato dai tre pinnacoli rocciosi. Il poco spazio a disposizione spinse gli abitanti a creare una strada coperta nel caseggiato, detta via degli Asini, per permettere il passaggio delle carovane cariche di gesso, lane, seta, olio e vino dirette a Firenze e a Venezia. Oggi alcuni di quei prodotti sono tra i frutti più apprezzati della valle del Lamone: l’olio extravergine di oliva Brisighello Dop, il formaggio conciato con stagionatura nelle grotte di gesso, il carciofo Moretto, la pera Volpina, la carne dell’antica razza suina autoctona della Mora romagnola ed i vini Sangiovese Doc ed Albana di Romagna Docg.
Tanta ricchezza enogastronomica rende la visita a Brisighella ed ai suoi dintorni particolarmente piacevole per il palato. Al vino rosso simbolo della Romagna, è dedicata la Via del Sangiovese, un itinerario tra le colline dell’Appennino Romagnolo che unisce i centri ricchi di fascino e storia di Faenza, Brisighella, Riolo Terme, Casola Valsenio e Castel Bolognese alle pregiate produzioni della Romagna. Oltre ai vini, che potrete degustare ed acquistare direttamente presso i produttori, troverete anche l’olio extravergine di oliva Brisighello Dop e lo scalogno di Romagna Igp. Il percorso permette di scoprire le tradizioni ed i sapori più autentici del territorio come quello del Sangiovese che ricorda il carattere franco e delicato della sua gente. Tra i soci della Via del Sangiovese potrete inoltre trovare diversi indirizzi per mangiare e bere, per dormire o per acquistare i prodotti locali. Info

Palena (CH) è un piccolo borgo dell’alta valle Peligna circondato da una corona di boschi. Del suo nobile passato rimane il castello ducale, oggetto di diverse ricostruzioni a causa dei terremoti e dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, oggi sede del Museo Geopaleontologico Alto Aventino. Fuori dal paese, in un’ala dell’ex convento di Sant’Antonio si trova invece il Museo dell’Orso Marsicano, l’animale simbolo del Parco Nazionale della Majella. Il borgo, che sorge fra i monti Porrara e Coccia, è infatti immerso in questo contesto naturalistico di straordinaria bellezza.
Dall’aspro massiccio della Majella, il territorio degrada verso le dolci colline in cui si rincorrono i filari di vite, fino a raggiungere il placido mare Adriatico. Questo è il paesaggio della provincia di Chieti, chiamata anche teatina dall’antico nome della città, tra le più importanti zone vitivinicole dell’Abruzzo. Qui vengono prodotti alcuni apprezzati vini abruzzesi come il Montepulciano d’Abruzzo Doc, ottenuto dal vitigno omonimo originario della valle Peligna, ed il Trebbiano d’Abruzzo Doc. Per scoprire i luoghi in cui nascono i due Doc locali imboccate la Strada del vino Colline Teatine, un itinerario di circa 50 km che parte dal mare Adriatico per arrivare fino al Parco Nazionale della Majella. Da qui è inoltre possibile proseguire seguendo il percorso ambientalistico. Info

Sulle pendici dei Monti Dauni, affacciata sulla distesa del Tavoliere delle Puglie, sorge Troia (FG), antica cittadina dalle origini leggendarie. Secondo il mito venne fondata ai tempi di Diomede, sbarcato in Puglia dopo la guerra di Troia.
Secondo alcuni sarebbe l’eroe omerico ad aver introdotto nel territorio il vitigno Nero di Troia da cui si ottengono il Castel del Monte Nero di Troia Docg e il Cacc’emmitte di Lutera Doc serviti nelle enoteche, nei bar e nei ristoranti del borgo. Il Nero di Troia è uno dei vitigni autoctoni più antichi coltivati nella Puglia centro-settentrionale. La sua coltivazione è diffusa soprattutto nel territorio della Daunia, ovvero nella provincia di Foggia e nel nord dell’entroterra barese, in cui antica è la tradizione vitivinicola.
Terra di bianchi delicati, ma anche di rossi decisi, questa è la Puglia più autentica, dove la campagna regala profumi e sapori unici. Inoltratevi lungo la Strada dei vini Doc della Daunia, dove gustare le prelibatezze gastronomiche locali che ben si accompagnano ai vini dauni. Info

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