“Il futuro mi interessa, perché è lì che passerò il resto della mia vita”. Groucho Marx forse non immaginava che la sua frase sarebbe diventata un manifesto politico dei nostri anni ’20. Crisi ambientale, ecosistemi a rischio, global warming. E più in alto si sale e peggio è, basta considerare che il surriscaldamento odierno sulle Alpi procede a velocità quasi doppia rispetto alla media globale.

Chi sta prestando ascolto al buon Groucho sono gli amministratori dei territori dolomitici, consapevoli di dover tutelare montagne e valli splendide e fragili, sempre più desiderate dai turisti di tutto il mondo. Nell’area trentina sta lavorando dal 2019 il Dolomiti Paganella Future Lab, un collettore di idee e azioni virtuose alla ricerca di un equilibrio tra lo sviluppo dell’economia turistica, la salute del territorio e il benessere di chi in montagna ci vive tutto l’anno. Al progetto stanno contribuendo in primo luogo l’Apt Dolomiti Paganella, insieme allaScuola di management del turismo, l’Università svizzera di San Gallo, l’Università di Napoli Parthenope e la società di consulenza danese Frame&Work, che ha contribuito al piano di sviluppo della città di Copenaghen. Partner istituzionali sono invece la Provincia di Trento, Trentino Marketing, il Muse e la Fondazione museo storico di Trento. 

Lago di Molveno / foto shutterstock

COME TUTELARE IL LAGO PIU' BELLO D'ITALIA?

Tra i progetti in via di definizione è in rampa di lancio un programma di gestione degli accessi al lago di Molveno, per l’ottavo anno consecutivo il più bello d’Italia secondo la Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano, nonché il più profondo del Trentino (123 metri). Uno specchio alpino che in estate diventa luogo ideale per famiglie, amanti della tintarella e appassionati di sport acquatici, dal nuoto in acque libere a vela e canoa, dal windsurf allo Stand Up Paddle. A rendere ancora più desiderata la destinazione c’è poi Molveno, il più classico dei campi base per vacanze rilassanti e trekking nel Parco naturale dell’Adamello-Brenta, pittoresco e accogliente, supervisionato dal Tci con il suo programma Bandiere Arancioni.

Anche questa cartolina alpina rischia però di scolorire a causa dell’“overtourism”, malattia che colpisce le destinazioni più ambite del mondo con sovraccarico di visitatori, danni ambientali, aumento dei prezzi, congestione del traffico, degrado del patrimonio culturale e tensioni sociali: “Il lago di Molveno è il classico esempio di un luogo ideale per una sosta o una vacanza estiva – spiega Sergio Giordani, assessore al Turismo del comune di Molveno -, ci si può arrivare con costi ridotti, si può fruire di acque pulite e una spiaggia splendida, una rarità per un lago alpino”.

Per mantenere in salute un luogo così prezioso e trovare un modo per non scontentare la comunità locale e quella dei turisti al Futur Lab si sono messi al lavoro su un’indagine approfondita e dettagliata. L’obiettivo è raggiungere un metodo di gestione del turismo che favorisca la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Nientedimeno…

“In primo luogo abbiamo studiato la capacità del lago di assorbire l’urto dei turisti mordi e fuggi, definendo un numero massimo di persone che possono visitarlo senza causare danni all'ambiente - spiega il direttore dell’Apt Dolomiti Paganella, Luca D’Angelo -. Identificare la capacità di carico ci permette di trovare più facilmente deterrenti al sovraffollamento e soprattutto di bilanciare le necessità del turismo con quelle dell’ambiente. Da questa premessa abbiamo lavorato sul campo con una raccolta di dati che ha sfruttato molto le possibilità offerte dalla tecnologia all’indagine statistica.

Lago di Molveno / foto Paganella Future Lab

GLI ACCESSI ESTATE 2023: 255 MILA

 “La scorsa estate abbiamo distribuito più di 500 questionari lungo la spiaggia e nei parcheggi del lago di Molveno. Il 42% degli intervistati era per la prima volta al lago, invece del 58% che ci era già stato, il 20% può essere considerato abituale, visto che ci andava almeno 20 volte in un anno. Tra i dati più sensibili abbiamo registrato che il 54% degli intervistati resta al lago 5 ore; che mentre il 78% degli escursionisti ha raggiunto il lago in auto, il 62% dei turisti hanno invece raggiunto il lago a piedi. Tra gli automobilisti, il 45% degli intervistati ha percepito il parcheggio con un elevato grado di affollamento, mentre il 31% degli intervistati ha impiegato più di dieci minuti per trovare un parcheggio”.

“Volevamo in primo luogo capire se i frequentatori delle spiagge del lago di Molveno avvertivano il disagio provocato dal sovraffollamento - spiega D’Angelo -, abbiamo quindi installato un sistema digitale che permette di contare i pedoni e rilevare il numero di automobili e motociclette, oltre a monitorare valori importanti come l’inquinamento sonoro e lo stato di salubrità dell’aria. Abbiamo deciso di investire in sistema di monitoraggio delle celle telefoniche offerto da uno dei maggiori operatori sul mercato, ovviamente nel completo rispetto della privacy dell’utenza. Con questo sistema di analisi abbiamo stimato il numero di persone presenti intorno al lago”.

I risultati sono stati rivelatori. Dal 15 luglio al 7 settembre 2023 sono passati sotto i varchi 255 mila persone, mentre il picco di persone sulla spiaggia è stato di 4676 unità. Il 78% degli escursionisti ha raggiunto il lago in auto e solo il 7% del totale visitatori ha usato i mezzi pubblici; mentre Il 62% dei turisti ha inve\ce raggiunto il lago a piedi. Nell’indagine “escursionista” è chi trascorre almeno 2 ore nel comune di Molveno ma non è una persona residente o turista, e non è un pendolare. Mentre il 45% degli intervistati ha percepito il parcheggio con un elevato grado di affollamento, il 31% degli intervistati ha impiegato più di 10 minuti per trovare un parcheggio

Lago di Molveno / Foto shutterstock

DAL 2025 PARCHEGGI SOLO SU PRENOTAZIONE

“Le persone sulle spiagge del lago si distribuiscono facilmente, mentre ci sono troppe macchine sulle strade – spiega Giordani - e il problema più sentito dai turisti è quindi la difficoltà ad accedere alle spiagge”. “Chi frequenta il lago tollera bene anche i momenti più affollati e questo le porta a essere comunque soddisfatto della sua esperienza – sottolinea Luca d’Angelo, direttore di ApT Dolomiti Paganella. I dati analizzati ci dicono però che troppi visitatori sporadici arrivano in automobile e l'elemento su cui lavorare è quindi diminuire la congestione dei mezzi privati e migliorare viabilità e accessibilità ai parcheggi senza aumentarne le dimensioni. Questa estate continueremo il monitoraggio e la sensibilizzazione di operatori, turisti, escursionisti e residenti per arrivare pronti nell’estate 2025, in cui gli accessi ai parcheggi del lago di Molveno saranno consentiti solo con un sistema di prenotazione”.