Genga, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano in provincia di Ancona, è immersa nel contesto naturalistico di grande bellezza del Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi ed è caratterizzata da un elemento di grande fascino e valore: le Grotte di Frasassi, uno tra i più spettacolari complessi carsici al mondo.  Tour virtuale delle grotte qui.

Da segnalare la ricca rete di percorsi sentieristici e cicloturistici, ecco alcune delle escursioni naturalistiche che è possibile fare.

Un antico sentiero sospeso tra le rocce: Pierosara – Grotta del Mezzogiorno – Occhialoni – Gradoni

Dalla piccola chiesetta ai margini del centro storico di Pierosara (frazione di Genga) si segue il sentiero 117 lungo la sterrata che costeggia pianeggiante alcuni appezzamenti coltivati. All'incrocio con il sentiero 139 si cambia bruscamente direzione, entrando nella pineta. Poco dopo il bivio con la traccia che, a destra, sale all'androne della Grotta di Mezzogiorno, il sentiero risale ripido nel bosco le rocce che conducono ad affacciarsi sullo spettacolare Foro degli Occhialoni. Da qui si risalgono pochi metri nel bosco. Alcuni gradini rocciosi conducono allo scoperto, a ridosso della sottile cresta che dall'altro lato precipita sulla Gola di Frasassi. Questo storico sentiero deve il nome ai "Gradoni", o "Scaloni" che, incisi sulla roccia della cresta, ne rendevano più sicuro il superamento.

Un itinerario a portata di tutti: Greenway del fiume Sentino a San Vittore

Escursione didattica, di circa 1 km ad anello, che consente la passeggiata facilitata anche alle persone con ridotte capacità motorie o sensoriali, mediante rampe, mappe tattili, appoggi ischiatici, funi guida e tavole in legno "batti bastone" che permettono di condurre il visitatore anche attraverso il solo senso del tatto.

Sempre nella frazione di San Vittore, c’è anche un parco avventura (info qui): sul fiume Sentino, con ponti tibetani e cavi sospesi in un contesto naturalistico d’eccezione, sullo sfondo della suggestiva Gola di Frasassi.
 

Sentiero che conduce all’Eremo Santa Maria Infra Saxa e al Tempio del Valadier: un tempio incastonato nella roccia con una vista fantastica

Dopo essere saliti per un sentiero percorribile in circa dieci minuti (sono circa 700 metri), si giunge alla grande spelonca che costituisce l’ingresso di quella che per prima venne chiamata Caverna di Frasassi, essendo la grotta più ampia e suggestiva della gola prima della scoperta delle cavità attualmente aperte al pubblico. Al suo ingresso si trova un santuario, localmente chiamato “tempietto”, di forma ottagonale e in stile neoclassico, opera che la tradizione attribuisce al famoso architetto Giuseppe Valadier. Costruito tra il 1818 e il 1825 per volontà di papa Leone XII con pietra scavata sul posto, nel suo spoglio interno si respira un’atmosfera molto suggestiva. Nei pressi, arrampicato sulla parete rocciosa, si trova l’antichissimo oratorio benedettino femminile di Santa Maria Infra Saxa (XI sec.).

Il Sentiero dell'Aquila

Un percorso ad anello di circa 10 Km intorno le cime del versante Nord della Gola di Frasassi, senza particolari difficoltà, che permette di osservare e conoscere le bellezze del Parco a 360°, con l'accompagnamento di 10 pannelli illustrativi e 5 aree di sosta.

Sentiero del papa: Genga – Monticelli – Valle Scappuccia, una breve passeggiata tra storia e ambiente

Si parte dal municipio di Genga, il sentiero permette di visitare Monticelli, frazione di Genga dove nacque papa Leone XII, fino a raggiungere la Valle Scappuccia, sito di pregio naturalistico dove si verifica un fenomeno particolare: l’inversione termica, praticamente la vegetazione che cresce a bassa quota nella valle scappuccia sorge ad alta quota.

Per ritemprarsi dopo una bella passeggiata, la località offre varie specialità culinarie, tra cui il salame “ciauscolo”, le pappardelle al cinghiale, la polenta con il ragù di cinghiale, la "crescia" cotta sotto la brace, le lumache, i "vincisgrassi" e il liquore "mistrà".

Per gli amanti del benessere e del relax, da non perdere  le Terme di Frasassi. I reperti archeologici rinvenuti nelle grotte dei dintorni testimoniano che l’utilizzo delle acque sulfuree delle Terme di Frasassi avveniva sin dai tempi dei romani, persino le popolazioni preistoriche insediatesi nella zona ne erano a conoscenza.

Ulteriori informazioni sulla località qui.

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