Circondata da fitti boschi sulla cima di un colle nell’alta valle dell’Esino, Genga è racchiusa tra le mura del medioevale castello.

COSA VEDERE

É famosa per le sue grotte di Frasassi, il più spettacolare complesso di questo genere conosciuto nelle Marche. La cavità maggiore è detta Grotta del Vento e si dice che potrebbe contenere il Duomo di Milano. Da visitare il museo “Arte, storia, territorio”, appena inaugurato, presso il palazzo Fiumi Sermattei, che espone i capolavori dell’antica chiesa di San Clemente, vero scrigno di arte e di storia con opere di Antonio da Fabriano. Da non perdere la chiesa di San Vittore delle Chiuse, tra i più importanti monumenti romanici delle Marche, con una complessa struttura a croce greca inscritta in un quadrato, e il Museo speleopaleontologico, che presenta l’ampio panorama delle ricchezze della storia e di questo territorio. Suggestivi sono l'eremo Infrasaxa e tempio del Valadier e merita una visita anche la frazione di Pierosara, cui è collegata una curiosa leggenda locale.

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PRODOTTI E TRADIZIONI

La località è ricca anche di specialità culinarie offerte dai casolari rurali, tra cui il salame “ciauscolo”, le pappardelle al cinghiale, la polenta con il ragù di cinghiale, la "crescia" cotta sotto la brace, le lumache, i "vincisgrassi" e il liquore "mistrà".

Perché Bandiera Arancione:

“Genga, immersa nel contesto naturalistico di grande bellezza del Parco naturale regionale Gola della Rossa e di Frasassi, è caratterizzata da un elemento di grande fascino e valore ovvero le Grotte di Frasassi, fruibili ai visitatori. La località si distingue inoltre per la grande sensibilità verso le tematiche di tipo ambientale, come dimostra l’efficace manutenzione e pulizia delle strade del borgo e l’individuazione di nuovi percorsi sentieristici e cicloturistici.”  Elsa, ghost visitor TCI