Una volta la chiamavano Sagra delle Castagne. Oggi, ribattezzata “Festa dei Sapori Madoniti d’Autunno”, quella in programma a Petralia Sottana a fine ottobre si propone come uno dei più interessanti, e gustosi, appuntamenti gastronomici di tutta la Sicilia. Al di là dei tanti spettacoli e appuntamenti culturali, è un'occasione imprescindibile per meglio conoscere i prodotti del territorio. A partire da quella tipicità assoluta che è il piccolo, screziato e bicolore fagiolo “badda” (palla, in dialetto), color avorio con macchie a volte rosa-arancio, a volte viola o nere: si produce soprattutto negli orti del confinante Comune di Polizzi Generosa, sempre nel Parco Naturale delle Madonie, ed è ingrediente fondamentale di alcuni piatti tradizionali come le tagliatelle con i fagioli verdi e pomodoro fresco o la zuppa con fagioli secchi, finocchietti selvatici e cotenne di maiale.
Poi, onnipresente simbolo del territorio delle Madonie, c'è la saporita ricotta fresca. Che diventa una sorta di (quasi) introvabile Sacro Graal dei sapori locali quando si parla di ricotta di basilisco, ovvero aromatizzata con una specie di finocchietto selvatico di montagna che in zona è noto come “tartufo bianco”. Altrettanto rara è diventata, da mezzo secolo a questa parte, la manna delle Madonie, oggetto di un progetto di recupero (nella foto sotto).
Ci sono poi i formaggi di Castelbuono, il canestrato o Canistratu (formaggio di latte vaccino misto a pecorino o caprino prodotto in canestri di giunco), i caciocavalli, la famosa provola delle Madonie. E ancora, le antiche varietà del grano gangitano, ovvero del comune di Gangi, il cui territorio a fine '800 era il granaio d’Italia. E poi, immancabili, le salsicce, le frittate di verdure, la zuppa di fave, l'olio del territorio. Ancora, non vanno dimenticate le castagne e le noci. E poi i dolci, che qui si mantengono all'altezza della migliore tradizione siciliana: dal prelibato torrone delle Madonie (bianco classico, al cioccolato, all'arancia, al pistacchio di Bronte...) alla pasta di mandorle e alla frutta martorana, in tutto il Palermitano richiestissima per il Giorno dei Morti, senza dimenticare le "Cucchie" tipiche del periodo natalizio ma non solo.
Da sottolineare, a riprova di una scena gastronomica vivace e aperta al nuovo, che due pizzaioli locali, i fratelli Calderaro, nel 2016 hanno partecipato al campionato mondiale della pizza, preparando l'impasto di pizza con un mix di grani antichi siciliani e nazionali, pura acqua delle Madonie e 48 ore di lievitazione naturale, e insaporendo la pizza con salvia, pomodorini, fungo di ferla e pancetta steccata di suino madonita.
Ma il quadro non sarebbe completo senza citare il “fenomeno” Lumaca Madonita, la start up creata da tre giovani che ai piedi del Parco delle Madonie, ormai in vista del mare, hanno messo in piedi la più grande produzione di lumache d'Europa, inventandosi un nuovo sistema biologico di allevamento: risultato, la lumaca delle Madonie, più piccola e più tenera di quelle francesi, è diventata un fenomeno internazionale e oggi è anche alla base di prodotti di lusso come il caviale di lumaca e i cosmetici a base di bava di lumaca, aloe vera e burro di karité!
Crediti foto: in alto, Thinkstock; 1. manna, sito web mannadellemadonie.com; 2. pizzaioli, sito web madonielive.it; 3. lumaca, sito web lumacamadonita.it.
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