Con l’arrivo della primavera aumenta la voglia di stare all’aria aperta e muoversi un po’. Le località Bandiera Arancione offrono molto dal punto di vista naturalistico, scenari ambientali davvero suggestivi dove praticare diverse attività outdoor o semplicemente fare tranquille e rilassanti passeggiate per godere di panorami mozzafiato. In attesa della bella stagione, ecco dieci suggerimenti, da nord a sud, per immergersi nella natura!
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1 - CLUSONE (BG) 
Clusone è adagiato su un bell’altopiano della Valle Seriana, circondato dalla natura incontaminata delle Orobie. Nella bella stagione si può godere dei numerosi sentieri per il trekking ma anche di percorsi ciclabili per scoprire le bellezze naturali del territorio.
Il ben conservato centro storico di Clusone è irregolarmente disposto su diversi livelli ed è caratterizzato da un singolare e labirintico intersecarsi di vicoli e strade minori. La panoramica sommità del borgo è dominata dalla maestosa Basilica dell’Assunta, preceduta da una scenografica scalinata a tenaglia e fiancheggiata da un porticato. Passeggiando per le antiche vie del paese si possono ammirare i numerosi affreschi che decorano i principali edifici, come il Municipio o la Torre dell’Orologio (l’orologio astronomico Fanzago, ancora perfettamente funzionante, che con la sua meccanica originale stupisce i visitatori da secoli); sicuramente molto particolare il ciclo di affreschi dell’Oratorio dei Disciplini. Da assaggiare il tipico Biscotto di Clusone, a base di mandorle e cioccolato, prodotto sin dal 1920.
Clusone, basilica di Santa Maria Assunta / foto Adelio Gregori (concorso fotografico Tci)
2 - LEDRO (TN) 
Ledro sorge sulle sponde del lago omonimo, uno dei laghi più puliti e naturali del Trentino che conserva acque limpide che rispecchiano le sfumature verdi di prati e boschi. Vero paradiso per gli amanti degli sport acquatici come canoa, vela, windsurf, wakeboard (un mix tra sci nautico, snowboard e surf che consiste nell’essere trainati sull’acqua con una tavola da un sistema simile ad uno skilift). Le montagne verdi intorno al lago regalano diverse possibilità: sentieri per il trekking, nordic walking o semplici passeggiate in famiglia, da fare anche in bicicletta intorno al lago o su ciclabili, oppure percorsi di mountain bike su strade forestali, sentieri e vecchie mulattiere adatti a tutti i livelli.
A Molina di Ledro nel 1929 è stato restituito alla luce un villaggio palafitticolo dell’età del Bronzo: sulla riva del lago ne è stato ricostruito un esempio, tra i meglio conservati dell’arco alpino. Da non perdere il Museo delle palafitte, che espone oggetti di vita quotidiana di 4000 anni fa e propone ai visitatori attività didattiche di “immersione” nella preistoria. A Ledro puoi anche trovare l’arte nel bosco: Ledro Land Art è una suggestiva galleria a cielo aperto, un percorso artistico alla portata di tutti, ideale per le famiglie, che si snoda nella pineta di Pur.
Ledro, Palafitta a Molina di Ledro / foto Pro Loco Valle di Ledro
3 - MACUGNAGA (VB) 
Macugnaga è immerso tra verdi pascoli, su cui incombono le grandiose pareti orientali del Monte Rosa, in alta Val Anzasca. Il piccolo paese è un antico villaggio di origini walser, tra gli interessanti esempi di abitazioni tipiche troviamo il Museo della Montagna e del Contrabbando, in frazione Staffa, e la casa-museo Walser, in frazione Borca, che ne riproduce una tipica baita. Simbolo di Macugnaga  è la Chiesa vecchia, edificio romanico risalente al Trecento, con accanto un tiglio secolare con una circonferenza alla base di 7 m.
In inverno l'attività principale da praticare a Macugnaga è quella dello sci, la località è rinomata per l’ampio comprensorio sciistico; nella bella stagione è la base da cui partire per molte entusiasmanti passeggiate, escursioni e ascensioni sulle montagne e verso i rifugi della zona. Tra i vari itinerari possibili, la passeggiata al Lago delle Fate (1.309 mt.) è sicuramente da non perdere (tratto del Grande Sentiero Walser del Monte Rosa e del Sentiero Italia), per gli scorci incantevoli che regala. Il lago delle Fate è noto per le sue acque color smeraldo (ma non è balneabile) ed è un bacino artificiale creato quando venne costruita la diga adiacente. Qui, tra gli alberi, è possibile trovare alcune statue di legno raffiguranti degli gnomi: secondo la leggenda nella vicina miniera abbandonata, la Miniera della Guia, ci lavorerebbero ancora gli gnomi che cercano oro per portarlo alle fate del lago in cambio di marmellata di more e mirtilli di cui sono ghiotti. Alle fate l’oro serve per decorare i propri vestiti e creare la polvere magica per farle volare. Da segnalare anche il Belvedere, un fantastico punto panoramico (a 2.000 mt.) sulla grandiosa parete ossolana del Monte Rosa al quale si può arrivare in seggiovia o tramite un sentiero dalla frazione Pecetto di Macugnaga.
Macugnaga, Chiesa Vecchia / foto Davide Rabbogliatti
4 - FIUMALBO (MO) 
Riconosciuta “città d’arte” per le sue ricchezze storico-artistiche, Fiumalbo deve il suo nome alle acque che la circondano. Paese di origini antichissime, situato all'estremità meridionale della provincia di Modena, al confine con la Toscana. Il caratteristico centro storico conserva un’impronta medievale caratteriz­zata da strade selciate, case in sasso e tetti in parte ancora in ardesia, il cui fulcro è la duecentesca chiesa di S. Bar­tolomeo.  Da assaggiare nelle pasticcerie del centro storico il tipico croccante, dolce della tradizione preparato ancora secondo la ricetta di una volta.
Il borgo, costruito in una vallata che scende dal crinale dell'appennino tosco-emiliano e nel cuore del Parco naturale del Frignano, si estende dai 935 metri del centro storico ai 2.165 metri del Monte Cimone. Qui il comprensorio sciistico del Cimone, con oltre 50 km di piste, rappresenta il circuito sciistico più grande nell' Appennino Tosco-Emiliano. La ricchezza delle acque del territorio assicura una natura rigogliosa caratterizzata da querce, castagneti, faggete, fino alle praterie. Da Fiumalbo partono numerosi sentieri per escursioni e passeggiate che si addentrano nel territorio del Parco. Da segnalare tra le varie escursioni possibili, quella lungo il torrente Versurone, dove si possono ammirare le suggestive capanne celtiche con co­perture di paglia e la tipica struttura dei tetti “a scala”.
Fiumalbo / foto Comune di Fiumalbo
5 - SAN CASCIANO DEI BAGNI (SI) 
L’antico e caratteristico borgo di San Casciano dei Bagni è situato nel punto più meridionale della provincia di Siena, dove le ultime propaggini delle colline toscane si fondono con il paesaggio dell’Umbria e del Lazio, a ridosso dei monti Cetona e Amiata, inserito in un suggestivo contesto naturalistico. La località è nota soprattutto per le sue antiche terme: quarantadue sorgenti di acqua solfato-bicarbonato-alcalino-terrosa variamente radioattiva, che sgorga a una temperatura che va da 39° a 43°, con una portata di 5,5 milioni di acqua al giorno. Una calda e sulfurea ricchezza sotterranea di cui s'erano accorti già i Romani e prima di loro gli Etruschi. Qui si trova uno dei più prestigiosi complessi alberghiero-termali del mondo, lo Spa resort Fonteverde, vero fiore all'occhiello del termalismo toscano, ricavato nel magnifico palazzo mediceo voluto nel 1607 dal granduca di Toscana Ferdinando I, una splendida dimora omaggio al Rinascimento italiano. Da segnalare anche i vasconi di Bagno Grande e Bagno Bossolo, antichi lavatoi che si trovano a poche centinaia di metri dal centro storico e sono raggiungibili attraverso un percorso pedonale. Proprio nella zona del Bagno Grande di recente è stato fatto un ritrovamento eccezionale: si tratta delle vestigia di un santuario romano, in perfetto stato di conservazione.
Meta ideale dove trascorre rilassanti weekend alle terme, San Casciano dei Bagni è da scoprire anche attraverso una rete sentieristica denominata San Casciano Active. Si tratta di 8 percorsi ad anello che si snodano dalle sorgenti termali del capoluogo fino alle frazioni di Celle sul Rigo, Fighine e Palazzone e poi fino alla Via Francigena a Ponte a Rigo, toccando i punti di interesse del territorio. I sentieri, che vanno da un minimo di 2,5 km ad un massimo di 15 km, con dislivelli positivi da 90 metri fino ad un massimo di 456 metri, si possono percorrere a piedi, a cavallo o in bici. 
San Casciano dei Bagni / foto Spano
6 - CAMERINO (MC)   
Camerino si trova al centro di una zona montana incontaminata e domina dalla sommità del colle la grande conca delimitata a sud-est dai Sibillini. Le bellezze architettoniche; l’antica Università degli Studi di Camerino; il culto della Santa Camilla Battista Varano; la presenza dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, nato proprio a Camerino nel 1528; le tradizioni culturali (la città ha dato vita alla più significativa scuola pittorica delle Marche); gli impianti sportivi all’avanguardia in località Calvie (punto di riferimento per il turismo sportivo in un contesto ambientale intatto) e le bontà della cucina locale fanno di Camerino una meta di singolare attrattiva. La località sta fronteggiando l’emergenza legata alla crisi sismica dell’agosto-ottobre 2016, ma non per questo ha perso il suo fascino e la sua vocazione turistica. Rocca Varano, oltre a essere un fortilizio la cui costruzione risale al XIII secolo, è uno dei monumenti più importanti e imponenti presenti nel territorio e il fiore all'occhiello di Camerino. La Rocca borgesca, fatta erigere da Cesare Borgia, è posta sull’orlo di un precipizio e si offre come piacevole oasi di verde.
 
Per godere a pieno del contesto ambientale, ci sono 7 percorsi naturalistici immersi nel verde del territorio di Camerino: dalla semplice passeggiata adatta a tutti ai sentieri hike & bike per gli amanti dello sport e della natura. 
Camerino, Rocca dei Borgia / foto Roberto Conti
7 - SUBIACO (RM) 
Cuore pulsante della Valle dell'Aniene, a circa un’ora da Roma, Subiaco è un borgo medievale ricco di storia, arte e cultura. La località è la culla del monachesimo e della stampa:  da non perdere il Monastero di San Benedetto, che sorge nel luogo dove il santo si ritirò in preghiera quando era ancora adolescente e dettò la regola dell’ordine “Ora et Labora”;  la Rocca Abbaziale (o dei Borgia), un luogo millenario fra preziose opere d’arte e ardite architetture, dal quale ammirare un panorama unico, mentre gli appartamenti nobili regalano la vista di significativi cicli pittorici e decorazioni, trasmettendo il fascino di una struttura che vide nascere Lucrezia Borgia e oggi ospita il MACS – Museo delle Attività Cartarie e della Stampa.
 
Immersa nella flora e nella fauna del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini e protetta dal Monte Livata, Subiaco è il luogo ideale per tanti sport outdoor, escursioni e passeggiate, come arrampicate, speleologia, soft rafting, kayak e parapendio; numerosi i percorsi naturalistici, di diverse difficoltà, adatti agli amanti del trekking, ma anche a chi vuole dedicarsi ad una rilassante e salutare passeggiata nel verde o al relax sulle rive del laghetto di San Benedetto.
Subiaco / foto Tci
8 - FARA SAN MARTINO (CH) 
Fara San Martino è il paese dell’acqua e della pasta: qui, grazie alle sorgenti di acqua pura, si produce una pasta ottima e il borgo è sede di importanti aziende e laboratori artigianali. Il centro storico è caratterizzato dall’antico borgo medievale di “Terravecchia”, al quale si accede attraverso la “Porta del Sole”, e dalla parrocchiale di San Remigio. Da segnalare il Museo delle Arti e Tradizioni Faresi “Macaronium”, dedicato alla tradizione della produzione della pasta.
Il territorio comunale di Fara San Martino ricade quasi totalmente all’interno del Parco Nazionale della Majella, da visitare il Museo Naturalistico nella piazza principale del paese, un allestimento museale degli ambienti e delle grotte del versante orientale del Parco. La località rappresenta una meta ideale per gli amanti della natura, del trekking e delle attività all’aria aperta. Da non perdere le escursioni (a piedi, in mountain bike, a cavallo) attraverso le spettacolari gole di San Martino, scoprendo anche i resti dell’abbazia benedettina di S. Martino in Valle; e le suggestive sorgenti del fiume Verde, dove potersi rilassare a contatto con la natura.
Fara San Martino, sorgenti fiume Verde / foto Tci
9 - SAN SEVERINO LUCANO (PZ) 
San Severino Lucano è una delle cittadine più pittoresche della provincia di Potenza, nel cuore del Parco nazionale del Pollino, definita dagli astrofili “il paese delle stelle” per l’assenza di smog e inquinamento luminoso. La località si trova in un contesto naturalistico e paesaggistico di grande bellezza da scoprire attraverso un’ottima rete di sentieri e percorsi in mezzo al verde da percorrere a piedi, a cavallo o in mountain bike. Fra i tanti itinerari ci sono quelli che conducono nel bellissimo Bosco Magnano, di grande interesse naturalistico, che ospita anche il Parco avventura del Pollino.

Attraverso immense distese di faggi e di abeti, si può invece salire fino alle alte quote e ai nudi prati dove svettano, isolate e meravigliose, le forme contorte e le cortecce fessurate dei pini loricati, emblema del Parco Nazionale. Si tratta di alberi, presenti solo qui e nei Balcani, che possono raggiungere i 40 metri di altezza e arrivare a 900 anni di vita.  A oltre mille metri di altezza troviamo “Rb Ride", la giostra panoramica più lenta del mondo, realizzata dall’artista contemporaneo Carsten Höller e posizionata su Timpa della Guardia: il movimento è volutamente molto lento per permettere la contemplazione del paesaggio naturale mozzafiato che si può godere da questo punto del Parco Nazionale del Pollino (in funzione nel periodo estivo).
 

Il santuario della Madonna del Pollino si trova su uno sperone roccioso a 1573 mt. di altitudine, da cui si gode un bellissimo panorama. Raggiungibile sia a piedi sia in auto, è visitabile da inizio giugno a metà settembre quando “ospita” la statua della Madonna del Pollino. 
San Severino Lucano, Parco Avventura del Pollino / foto archivio Tci
10 - GAVOI (NU)
Circondato da monti del Gennargentu e ricco di corsi d’acqua che rendono il territorio uno spettacolo di rarità faunistiche e arboree, Gavoi è un caratteristico borgo incastonato nella zona selvaggia della Sardegna. L’abitato è disposto sul digradante pendio di una conca boscosa, nel cuore della Barbagia, in un luogo di grande bellezza.  Poco distante dal paese, il lago di Gusana, con il suo blu intenso, è il luogo ideale dove rilassarsi o per escursioni in canoa. Le vallate circostanti si possono scoprire attraverso escursioni sia a piedi che a cavallo, con fuoristrada e quad.
 
Nel centro storico troviamo eleganti case in granito; la parrocchiale di S. Gavino con un bel rosone gotico; nella parte alta dell’abitato s’incontra invece la chiesa di S. Antioco e, in via Roma, palazzo Satta rappresenta un bell’esempio di casa padronale barbaricina, con arredi e oggetti d’arte. La località è rinomata per la produzione del pecorino ‘fiore sardo’, che si produce secondo antiche e particolari tecniche di lavorazione artigianale.
Gavoi / foto Nanni Pira