L’autunno porta con sè giornate piovose e uggiose. Questo tuttavia non deve essere un impedimento alle gite fuoriporta ma al contrario un incentivo a visitare luoghi che offrono comunque svago e divertimento. Ecco una selezione di 5 borghi Bandiera arancione dove, tra le varie cose da fare, c'è la possibilità di visitare interessanti musei. I temi spaziano dalla storia all’arte, dalla natura alle tradizioni, dai prodotti tipici del territorio alla loro antica lavorazione.
 

CADERZONE TERME (TN)

Museo della Malga
Un museo che racconta il lavoro e la storia della tradizione della regione. Il lavoro svolto presso gli alpeggi sparsi sul territorio è raccontato mediante la raccolta di strumenti che il tempo e l'esperienza hanno perfezionato per la lavorazione del latte e dei suoi derivati. Il museo ha l’aspetto di una vera e propria malga di piccole dimensioni, costituita da un unico piano in posizione più elevata rispetto alla stalla sottostante. La caratteristica architettonica di questa malga è l'utilizzo di grosse quantità di pietre granitiche e massi di tonalite, squadrati in modo rozzo. Qui è possibile osservare le varie fasi della lavorazione del latte e della stagionatura dei formaggi effettuate seguendo alla lettera tradizioni antiche immutate da centinai di anni. Ulteriori informazioni qui.

Le terme
Caderzone è famosa per le acque termali che sgorgano naturalmente sopra il paese nella fonte ferruginosa S. Antonio. I documenti, custoditi negli archivi parrocchiali e comunali, testimoniano come nel 1635 fosse stato lo stesso Principe Vescovo di Trento, Carlo Emanuele Madruzzo, ad apprezzarne direttamente i benefici delle acque. Info qui.

ALMENNO SAN BARTOLOMEO (BG)

Museo del Falegname Tino Sana
Nato nel 1987 dalla profonda passione del fondatore per la falegnameria, è considerato un patrimonio culturale di altissimo profilo. I visitatori potranno trovare tutte le botteghe con i loro arnesi: il seggiolaio, il modellista, il carraio, l’intarsiatore, il bottaio, il liutaio, ma anche la storia secolare dei carri regionali, dei burattini e l’evoluzione della bicicletta. L’esposizione si sviluppa su tre piani illustrando il lavoro del falegname con attrezzi e utensili di bottega, macchine, ricostruzioni di falegnamerie, segherie, laboratori di intarsio. Prosegue attraverso il mondo rurale, dai mobili di casa a una delle calzature più diffuse, lo zoccolo, dall’intrattenimento con la baracca dei burattini agli strumenti agricoli, fino alla sezione dedicata ai mezzi di trasporto: carri, carrozze, barche, persino un’automobile del 1924 e un aereo in legno della prima guerra mondiale. I primi modelli di bicicletta offrono invece il pretesto per un’ulteriore collezione dedicata al mondo a due ruote. Una visita che emoziona e fa apprezzare l’abilità del lavoro manuale che sempre più sta scomparendo. Ulteriori informazioni qui.

CHERASCO (CN)


 

Museo Adriani
Collocato nel seicentesco palazzo Gotti di Salerano, le cui sale affrescate sono opera di Sebastiano Taricco, il museo nasce nel 1898 dalla donazione di Giovan Battista Adriani. Conserva materiale archeologico (soprattutto locale), un lapidario cheraschese, una raccolta di sigilli papali, ecclesiastici e laici, testimonianze diverse di cultura piemontese. Il fascino del museo è certo legato alle collezioni che il fondatore ha lasciato ma soprattutto all’atmosfera creata dagli affreschi. Ulteriori informazioni qui.

Museo della Magia
Per far contenti i più piccoli, non bisogna perdere la visita al Museo della Magia. La bellissima atmosfera misteriosa e magica attirerà adulti e bambini: un vero viaggio nel mondo della magia antica. Tra le varie stanze realizzate con cura la più spettacolare è sicuramente la biblioteca. L’esposizione di vecchi libri e di giochi di prestigio di vari Paesi europei aiuta a comprendere al meglio le radici di tradizioni antiche. I maghi e i prestigiatori presenti nella struttura renderanno unica la vostra visita e lasceranno a bocca aperta tutta la famiglia. Ulteriori informazioni qui.

Per concludere in dolcezza la giornata a Cherasco, consigliamo vivamente una capatina in una delle cioccolaterie del borgo, dove assaggiare i tipici Baci di Cherasco: cioccolatini con nocciole delle Langhe.

PREMILCUORE (FC)

Museo della Fauna del Crinale Romagnolo
Realizzato nel 1980, questo museo non ricopre solo una veste espositiva ma anche quella di essere un centro dinamico di  varie discipline. Una grande vetrina abbraccia il visitatore raccogliendo in uno scenario suggestivo le specie di maggior risalto dei boschi del Parco. Le luci che sottolineano le diverse fasi del giorno e i richiami degli animali diffusi nella sala fanno si che lo spettatore si senta parte dell'ecosistema della foresta. Attraverso l'olfatto, la vista, il tatto e l'udito il visitatore può scoprire le specie animali che popolano il parco: lupo, cervo, daino, rapaci diurni e notturni, anfibi, insetti e rettili. Numerose sono inoltre le attività per ragazzi che si focalizzano sull’imparare ad esplorare l'ambiente e la biodiversità che li circonda. Giochi educativi ed esperienze di educazione ambientale con l'ausilio di diversi strumenti didattici. Ulteriori informazioni qui.

Mulino Mengozzi e Mulino Castel dell'Alpe
Molto suggestivi e in grande armonia con il paesaggio naturale delle colline romagnole sono due antichi mulini ancora attivi. Abbandonato nel 1963 dopo secoli di attività, il Mulino Mengozzi è stato restaurato e dal 1993 ha ripreso a funzionare. L’edificio è strutturato su tre piani. In quello più basso, interrato, c’è la turbina, ossia una ruota idraulica con pale, movimentata dal flusso d’acqua. Il moto della ruota viene trasmesso al piano superiore attraverso un “albero” che la collega alle macine, costituite da dischi di pietra. Le macine frantumano e polverizzano il grano e le castagne. La farina prodotta viene raccolta in un contenitore di pietra. L’ultimo piano del Mulino funge da abitazione della famiglia Mengozzi.
Posizionato vicino al fiume Rabbi si trova invece il Mulino Castel dell’Alpe. Nel 1863 viene distrutto completamente da una piena e successivamente ricostruito dalla famiglia Biondi. Oggi con la completa ristrutturazione è anche possibile pernottare al suo interno e le macine vengono messe in funzione solo in occasione delle visite turistiche. Ulteriori informazioni qui.

SAN GIMIGNANO (SI)

Musei Civici
Sulla piazza del Duomo di San Gimignano sorge il Palazzo Comunale, sede storica dei Musei Civici. Il Palazzo Comunale, la Torre Grossa e il Duomo per la loro eccezionalità costituiscono il punto di partenza di qualsiasi itinerario di visita della località. La Torre Grossa, la più alta della città, offre un panorama mozzafiato. Nelle giornate limpide è possibile scorgere ad occhio nudo le Alpi Apuane e il monte Amiata che segna il confine con il Lazio. Ulteriori informazioni qui.

Speziera di Santa Fina
Appena fuori dalle mura del Palazzo Comunale sorge lo spedale di Santa Fina, fondato nel 1253, e ora trasformato in museo della Spezieria. Al suo interno è esposta una collezione di vasi da farmacia realizzati tra il XV e il XVIII secolo, oltre a ricettari, elenchi, ampolle e soprattutto prodotti originali nei loro contenitori, recipienti in vetro databili al Cinquecento. L'odierno allestimento ripropone l'aspetto dell'antica farmacia, con gli spazi suddivisi tra la bottega, adibita alla vendita, e il laboratorio, luogo preposto alla preparazione dei medicamenti. Ulteriori informazioni qui.

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