Tre destinazioni accoglienti e suggestive certificate con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano accolgono camminatori, giornalisti e influencer dell’outdoor per vivere esperienze autentiche nella natura alpina, ascoltare le storie di produttori, artigiani, artisti che animano le comunità locali, scoprire i tesori d'arte e le produzioni locali e conoscere i progetti che guardano al futuro dell'entroterra della Penisola.
 
Nell’ultima, calda, settimana di settembre Sappada e il circo delle vette dolomitiche tra Veneto e Friuli Venezia Giulia sono stati il teatro di due giorni ad alta intensità di natura e umanità. Sappada è a 1250 metri di altitudine, al confine estremo del Friuli Venezia Giulia, a ridosso del Veneto. Incorniciata dalle spettacolari Dolomiti, offre ai suoi visitatori un’atmosfera d’altri tempi, storia, cultura, un suggestivo contesto naturalistico e inconfondibili tradizioni. Formata da 15 borgate, la località conserva ancora numerose vecchie case in legno, importante testimonianza dell’architettura rurale storica.
Sappada / foto Luca Rotondo
Il primo giorno è trascorso tra i vicoli di Sappada, apprezzandone gli scorci caratteristici e assaporando la gastronomia e la cucina delle tradizioni.  Ad accoglierli per un primo saluto è il ristorante Ti-Spiazza. Mentre la cena è stata al Baita Pista Nera, ritrovo di numerosi sciatori durante le fredde giornate invernali, in cui scoprire piatti semplici come i "kneidl" (gnocchi di pane allo speck), la zuppa d'orzo, la salsiccia al forno con crauti e polenta.
Tra le due tappe gastronomiche si è visitata la Casa Museo della civiltà contadina, un salto nel tempo e scoprire le abitudini domestiche e lo stile di vita delle famiglie sappadine. Qui Massimo "il gastronauta" ha riservato non solo un'accoglienza calorosa, ma anche una degustazione delle sue Piccole Produzioni Locali, tra cui il Saurnschotte, una vera rarità all'aroma di dragoncello, con sentori di menta e finocchio selvatico.
L'incontro con "Il Gastronauta" e la degustazione dei suoi prodotti locali / foto Laura Prada
L’artigianato artistico tradizionale è stato invece il tema della visita al laboratorio di Manuel, giovane scultore delle maschere del Vosenòcht. Intagliate nel legno, sono autentici capolavori che ritraggono persone reali e rendono unico il Carnevale di Sappada. Manuel ha intagliato la sua prima maschera a 12 anni, ma è anche un soccorritore alpino, un modo di sposare professionalità e passioni diverse che accomuna molti sappadini.
Maschere del Vosenòcht nel laboratorio di Manuel, giovane scultore di Sappada / foto Luca Rotondo
TREKKING AI LAGHI D'OLBE
Dopo il sonno ristoratore e colazione rigenerante al Voltan Haus, Agritur e B&B nato dalla ristrutturazione di un edificio originale del 1754, si è partiti per l’escursione verso i laghi d’Olbe. Seguendo i consigli di una guida naturalistica, si è percorso un trekking di 10 km e 750 metri di dislivello tra la borgata Cima e la borgata Mulbach. Tra le escursioni da fare a Sappada, i laghi d’Olbe sono senza dubbio una meta immancabile per gli amanti della montagna. Questi tre laghi alpini, uno maggiore e due più piccoli, di origine glaciale, si trovano su un altopiano di rocce e prati alla base della Cresta del Ferro.
Saluti e pranzo defatigante alla tavola imbandita dall’agriturismo Haidille, in località Plotzn. Il vecchio fienile di famiglia, dal quale deriva proprio il nome (Haidille significa proprio fienile in dialetto sappadino), è stato ristrutturato e riammodernato in maniera suggestiva e caratteristica, arrivo degno di una autentica esperienza alpina.
Il trekking ai laghi d’Olbe / foto Luca Rotondo
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