Tre destinazioni accoglienti e suggestive certificate con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano accolgono camminatori, giornalisti e influencer dell’outdoor per vivere esperienze autentiche nella natura alpina, ascoltare le storie di produttori, artigiani, artisti che animano le comunità locali, scoprire i tesori d'arte e le produzioni locali e conoscere i progetti che guardano al futuro dell'entroterra della Penisola.
 
Nuova destinazione del team di 8848 è stata Chiavenna, uno dei gioielli delle prealpi lombarde, per le sue bellezze artistico-culturali, naturalistiche e per la sua tradizione gastronomica. Accoglienza migliore non si poteva avere, prima con una passeggiata nel centro storico e con l'attraversamento del ponte sul fiume Mera e con una sosta in via Dolzino, il “salotto” di Chiavenna, su cui si affacciano antichi palazzi con bei portali e graziosi balconcini.
A Chiavenna la seconda Trail Experience di 8848 / foto Luca Rotondo
Chiavenna è una destinazione enogastronomica di culto per gli appassionati. A renderla unica sono i crotti, le cavità naturali adibite a cantine per la stagionatura, raffrescati tutto l'anno e naturalmente dal “sorel”, la corrente d'aria che mantiene la temperatura costante tra i 4 e gli 8 °C. E che i crotti siano il luogo ideale per conservare vino, salumi e formaggi lo sapevano gli antichi e lo sanno produttori e gestori delle osterie che nei crotti propongono la tradionale “brisaola” e il salame “violino di capra”. 
Due delle proposte de "Il Locale", ristorante che ha accolto i nostri e che sostiene l’ecosistema di produttori del posto, garantendo un’autentica esperienza gastronomica a “chilometro zero”, variando tra i tipici sciatt (frittelline di formaggio fuso) e i pizzoccheri della Val Chiavenna, che invece della farina di grano saraceno usata in valtellina sono con una base di gnocchetti di farina bianca.
La stagionatura in un crotto della Valchiavenna / foto Luca Rotondo
DALLE CASCATE DELL'ACQUAFRAGGIA ALLE PRODUZIONI DELL'"ACQUAFRACTA" 
Nel pomeriggio il gruppo si è spostato per visitare le cascate dell'Acquafraggia, menzionate persino nel "Codice Atlantico" da Leonardo da Vinci, Sono considerate come monumento naturale e uno dei simboli della Valchiavenna.  Alte 170metri si infrangono sulle rocce creando diversi zampilli, da qui il nome di Acqua Fracta.
Lasciandosi alle spalle questo scorcio decorato da un arcobaleno, lungo la strada che costeggia il torrente si è arrivati all’Agriturismo Acquafracta. Qui ad accoglierli c'era Mario, imprenditore, perito agrario e personaggio noto tra la comunità di Chiavenna. La sua azienda agricola è il frutto di un lavoro di generazioni legate alla terra: dal nonno Ugo, contadino; il papà Mario e oggi i tre figli Mariarosa, Giacomo e Virginia. Un luogo accogliente, dalle eccellenti produzioni, che si possono approfondire con una visita all'azienda agricola.
Una porta dietro l’altra si aprono le stanze dove stagionano i formaggi, i salumi tra cui il rinomato “violino di capra”, (il suo nome deriva dal fatto che per affettarlo bisogna appoggiarlo come un Violino, adagiando la sua parte inferiore sulla propria spalla e usando un coltello molto affilato come bacchetta), i distillati fatti con erbe del territorio e condivise con “gli amici”, perché "per noi - spiega Mario - la produzione in larga scala sarebbe impossibile, invece il piacere di offrire ai nostri ospiti un prodotto così esclusivo, conferisce un valore inestimabile al nostro lavoro". 

Mario e uno dei suoi "Violini" d'autore / foto Luca Rotondo
Il pomeriggio si è infine concluso con il tramonto sulla meravigliosa cornice di Palazzo Vertemate Franchi, nella località di Piuro. Tra le più prestigiose dimore storiche della Lombardia, resistita alla frana del 1618. Circondato da un frutteto, un castagneto, la peschiera, l’orto ed il giardino all’italiana, il palazzo si presenta con una facciata semplice, ma che introduce a una enorme ricchezza d'interni, tra affreschi di scene mitologiche, soffitti intarsiati e le stufe maiolicate.
Sipario sulla prima giornta a Villa Giade, dove ispirati dalla tradizione si innova con proposte come i Bottoni di farina di Castagne, Brisaola Macelleria Del Curto, uva, Toma affinata in crotto o Tartare di capriolo, foie gras, rapa rossa, yogurt, caviale di lago.
 
Gli interni decorati di Palazzo Vertemate / foto Luca Rotondo
SUI SENTIERI ANTICHI, DALL'ACQUAFRAGGIA A SAVOGNO
Un itinerario di 7 km con un dislivello di 600 metri. Il team vestito e attrezzato 8848 outdoor è partito dalle Cascate dell’Acquafraggia e si è addentrato nel bosco, attraversando le cascate e spingendosi fino alla vetta Dasile (1032 slm). La sosta al rifugio Savogno (932m slm) è stata un toccasana. Il suo gestore, Fabio, ha preparato delle torte con grano saraceno e marmellate di mirtilli, crostate e taglieri di salumi e formaggi tipici, accompagnati da un ottimo sidro.
Savogno è un borgo abbandonato negli anni ’60 dove sembra essersi fermato il tempo, oggi è luogo di escursionismo e villeggiatura, caratterizzato da case in pietra e loggiati in legno medioevali. Ultimo atto della seconda avventura di 8848 è stata la sosta nello storico Crotto Belvedere, una vera istituzione dell'enogastronomia locale, fondato nel 1646
La salita a Savogno / foto Luca Rotondo
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