Oltrepassata la facciata a capanna si viene proiettati all'interno: unica navata di forma rettangolare suddivisa in quattro campate. Più volte rimaneggiata, gli interventi dell’Ottocento/Novecento ne hanno determinato l'aspetto attuale.
Caratterizza il santuario la botola in marmo al centro del presbiterio con l'iscrizione Puteus Antonini Martiris; il vano era considerato il luogo di sepoltura di S. Antonino, protettore di Piacenza e martire decapitato nel 313 d.C.
Interessanti gli affreschi: entrando sulla sinistra troviamo la lunetta caratterizzata da un Cristo con le mani alzate tra santi (uno dei più antichi della città), al di sopra la Madonna e Santa Giustina di XIII sec. Nel presbiterio sono immortalate le storie della vita di Maria (Remondino da Piacenza). Si ricorda in chiosa il Marmo Cecilio, lapide funeraria di Cecilio Flacco, questore e tribuno augustale ritrovata nei pressi della chiesetta.