Interessante esempio di architettura barocca napoletana, la chiesa di Santa Maria Egiziaca a Forcella o all’Olmo è un a delle chiese monumentali del capoluogo campano.
Il complesso, a pianta ellittica con cinque spazi per lato, affonda le radici nel 1342. Congiuntamente al monastero, fu fondato, dietro volere di Sancha d’Aragona, per accogliere e assistere le prostitute pentite. Con il passare del tempo il complesso fu riservato alle fanciulle della ricca borghesia cittadina.
Precedentemente affacciata su piazza dell’Olmo, con i lavori di apertura di corso Umberto, la chiesa ottenne anche un secondo prospetto laterale.
L’esterno piuttosto anonimo introduce in uno spazio ricco di fascino e bellezza disegnato nel corso dei secoli dagli interventi di Gabriele d’Angelo, Giacomo Palmese, Dioniso Lazzaro, Nicola Tagliacozzi Canale, tra i più noti architetti del tempo.
A caratterizzare l’interno sono: i marmi policromi giustapposti secondo il progetto di Nicola Tagliacozzi Canale; le tele di Paolo De Matteis; la Madonna e i Santi Angelo e Chiara di Montefalco e il San Gaetano e San Francesco di Francesco Solimena; gli organi e il coro decorato con intagli dorati; gli antichi confessionali.
In posizione centrale, si staglia l’altare maggiore (Gennaro Ragozzino, 1713) impreziosito da La Comunione di Santa Maria Egiziaca (Andrea Vaccaro, 1668). Laterali La fuga di Santa Maria Egiziaca nel Deserto e Santa Maria Egiziaca ha la visione della Vergine sono entrambe opere di Luca Giordano). Sempre dell’artista, nel complesso, è possibile apprezzare la Sant’Anna e la Vergine Bambina.
Prezioso scrigno d’arte, il luogo custodisce anche la Madonna con i santi Agostino e Monica di Francesco Solimena. Di Paolo De Matteis si conserva anche la Trinità con la Vergine mentre di Fabrizio Santafede e Giacomo Farelli fanno mostra di sé, rispettivamente, la Madonna del Rosario e il Miracolo di San Nicola. Preziosi gli stucchi di Giuseppe Troise.
Si ricordano in chiosa gli ingenti lavori di ampliamento del monastero con spazi dedicati, in particolare, alla formazione delle monache. Nel nuovo chiostro (1765), sopravvissuto ai lavori di apertura della fabbrica del contiguo ospedale Ascalesi, troviamo i busti di Sant’Agostino, Santa Monica e Santa Maria Egiziaca.
In città è presente, dal 1639, un secondo tempio dedicato a Santa Maria Egiziaca sulla collina di Pizzofalcone dove le consorelle si trasferirono per sposare una vita più aderente alla regola di clausura.
Particolarmente interessante la vita di Santa Maria Egiziaca. Nata ad Alessandria d’Egitto, secondo la Legenda aurea, dopo essere scappata da casa, all’età di dodici anni, iniziò la sua vita da prostituta. All’età di trenta anni, desiderosa di nuove esperienze, si unì a una carovana di pellegrini diretti verso la Terra Santa. Dopo aver assistito a eventi prodigiosi si ritirò come penitente nel deserto dove visse per 47 anni; con solamente tre pani riuscì a sostenersi per molti anni.