Su di un alto colle, in posizione dominante, si eleva ben in vista Ferrazzano, chiamato un tempo Ferentino, località dal perimetro esterno interamente chiuso da case che si mostrano alla valle con la loro cortina continua. Vedetta naturale di uno dei punti cardine sulle antiche vie di comunicazione, la cittadina fu fortificata dai sanniti con una poderosa muraglia ancora visibile a tratti.

COSA VEDERE

Dell’epoca medievale il borgo conserva il castello fatto costruire su strutture più antiche, verso la fine del XV secolo dalla famiglia Carafa. Esso è l’espressione tipica della conversione di un austero e rude fortino medioevale in un confortevole palazzo signorile, ancor’oggi abitato. Percorrendo le stradine del centro storico, che seguono un andamento circolare su cui si innestano i tratti radiali, si nota l’amorevole recupero dei piani in selciato e delle mura antiche. La chiesa dell’Assunta, con il suo portale di impronta romanica, si offre alla vista quasi improvvisamente, in uno degli innumerevoli e minuti slarghi che si aprono tra le case: all’interno è possibile ammirare un prezioso pulpito poggiante su quattro colonne e una fonte battesimale.
Da segnalare, anche l’interessante realtà del TFS LOTO (Tribeca Ferentinum Studio - Libero Opificio Teatrale Occidentale), anche detto Teatro del LOTO: un piccolo gioiello scenico, considerato da tanti fra artisti, operatori e pubblico “Il più bel piccolo teatro d’Italia”. Nato dalla volontà di recupero e dalla trasformazione architettonica di una vecchia sala parrocchiale della fine degli anni ’50, il Teatro del Loto è stato ristrutturato secondo i principi di ergonomia e suggestioni del Feng Shui, con l’intento di riunire concetti architettonici occidentali ed orientali, che sappiano essere eccellenti testimoni della migliore tradizione scenica ma, al contempo, proiettati a valorizzarla nell'innovazione.
 

Perché Bandiera Arancione:

“Questa località si distingue per la tipicità ed omogeneità del centro storico, curato e ben mantenuto. Da segnalare i numerosi elementi di interesse storico-culturali presenti, tutti localizzati nell’abitato e facilmente visitabili a piedi.” Paolo, ghost visitor TCI