Le numerose piogge del mese scorso non ci debbono trarre in inganno. Almeno a leggere gli allarmi che arrivano, soprattutto dal Sud. Sarà un’estate all’insegna della siccità in particolare per la Sicilia che ha già costretto la regione a dichiarare lo stato di calamità e a prevedere un piano di razionamento della fornitura di acqua per un milione di persone. Si è parlato persino di chiedere all’esercito di utilizzare delle navi cisterna. E per la stagione turistica per eccellenza, decisiva per il settore, sarà un problema. L’ennesimo per la verità. 

Lo segnala giustamente l’editoriale del presidente Franco Iseppi che apre il numero di giugno di Touring. Dove scrive che «andamento di una stagione decisiva ci impone di tornare a parlare di sostenibilità». Una parola elastico iper utilizzata ma insostituibile soprattutto nel nostro universo del turismo e che si coniuga con quello di responsabilità. Ha a che fare con il tema del consumo di suolo (ci sono state molte controversie anche a livello governativo, sul rapporto tra fotovoltaico e l’agricoltura, ovvero sulla tendenza a ricoprire di pannelli solari i campi agricoli) e sulla transizione ecologica e, per quello che ci riguarda, sul grave tema dell’overtourism. Già realtà turistiche di primo piano come Venezia e Cinque Terre stanno correndo ai ripari con forme di selezione dei flussi di visitatori per evitare che l’esperienza di visita autentica si trasformi in una alienante bolgia dantesca.

A proposito di attenzione all’ambiente la sezione Idee si concentra a raccontare come anche una storica scuola nautica come il Centro Velico di Caprera, fondato dal Touring e dalla Lega navale oltre 50 anni fa, abbia sentito il dovere di insegnare agli allievi non solo i rudimenti della navigazione a vento ma anche a formare dei marinai consapevoli delle condizioni del mare, a prendersi cura e a proteggere l’universo ambientale al largo delle nostre coste dal rischio dell’inquinamento, e in particolare dal fenomeno della crescente presenza della microplastica.

Sempre su Touring si lancia un invito a partecipare alla grande festa di Aperti per voi sotto le stelle. Nel weekend tra il 21 e il 23 giugno 100 luoghi d’arte e cultura di oltre 30 città di tutta Italia saranno coinvolte per la quarta volta dall’iniziativa che coinvolge le migliaia dei volontari del Touring Club e dei Club di Territorio: per l’occasione saranno visitabili monumenti e aree archeologiche, chiese e palazzi e animati da diverse performance spettacolari e musicali. Cittadini che accolgono altri cittadini allo scopo di ricordare la mission del TCI: prendersi dell’Italia come nostro bene comune.

Il noto geologo e divulgatore scientifico tv e consigliere del Touring Mario Tozzi sulla sua rubrica Evergreen, affronta alla sua maniera, diretta e appassionata (e per alcuni, divisiva) il tema dei cambiamenti climatici. E Invita tutti a fidarsi e ad affidarsi alla scienza e agli esperti e non a seguire strampalate teorie complottiste, ai negazionisti e ai “leoni da tastiera”, opinionisti senza competenze. Ci sono ormai tutte le prove, scientifiche appunto, sostiene Tozzi, per collegare l’azione di quello che lui chiama il sapiens, cioè l’essere umano, sul deterioramento delle condizioni ambientali del nostro pianeta. Inutile girarci intorno.

Ormai lo abbiamo detto, quest’anno il Touring compie 130 anni. Ci sono stati grandi successi, il Club ha guadagnato il ruolo di istituzione pur rimanendo sempre un ente privato e no profit, ha legato la sua storia a innumerevoli innovazioni nel settore del turismo (praticamente lanciandolo in un mondo di contadini e di emigranti che ne ignorava il potenziale e la sua stessa esistenza) accompagnandone anticipandone le evoluzioni verso il futuro. Ogni numero così vogliamo ricordare il ruolo che il TCI ha avuto, soprattutto in alcuni settori. Questo mese parliamo di strade, autostrade, viadotti e infrastrutture he hanno consentito appunto la mobilità, cioè la possibilità pratica e più facile per muoversi e scoprire anzitutto il nostro Pese. Anche in questo mondo il TCI è stato un pioniere a dare le sue idee e il suo contributo…

Su Touring di giugno seguono numerose e allettanti proposte, selezionate per qualità e interesse, per weekend da non perdere (dal bunker di Villa Torlonia a Roma alla mostra torinese che fa rivivere la mitica spedizione italiana alla conquista del K2 giusto 70 anni dopo).

E infine i reportage. Citiamo quello su Vercelli e le terre e delle acque del Vercellese, grande serbatoio storico del riso più rinomato al mondo. Ma tra i campi allagati, le risaie, le fattorie sparse e le leggende costruite dalla letteratura e il cinema (pensate a Riso amaro e a Silvana Mangano) c’è anche spazio per raccontare di abbazie cistercensi, di case museo veri scrigni di tesori e collezioni, e persino di un segmento importante della storia patria. Basti citare il canale Cavour…

Trieste è forse la città con la più alta concentrazione di librerie, librai, scrittori e lettori. Come mai? Perché si scrive tanto, si legge tanto, di vende tanta carta stampata? Tino Mantarro è andato a indagare. E ha scoperto che la città giuliana non si è fermata a Joyce, Svevo Saba.  «La letteratura nasce dove ci sono contrasti e incontro. Lingue e culture diverse. Se non qui, dove?»  azzarda uno degli intervistati.

Sempre su Touring di giugno la incredibile ma molto italiana storia del parco nazionale del Matese, esistente sulla carta ma ancora dopo sette anni ancora solo sulla carta. E poi un ritratto vivace e a tinte forti di Cagliari, la prima città non del nord apparsa nella classifica della migliore qualità della vita del Sole 24 ore. È solo questione di sole, di mare, di clima? No, non è solo questo, suggerisce Gabriella Saba che a Cagliari ha scelto di ritornare dopo una vita in giro per le Americhe… «Questa città ha una marcia in più».

Dulcis in fundo, un portfolio fotografico che ci fa già sognare prima di partire per le vacanze: un ritratto d’autore dell’isola di Paros, nelle Cicladi greche. Il grande foto documentarista Daniele Pellegrini ce la mostra con i suoi colori, la sua vita tranquilla prima della stagione estiva, i ritratti dei suoi abitanti e soprattutto la sua luce. «Quello che mi ha stimolato di più in questo lavoro, sono stati proprio i contrasti della luce, soprattutto all’alba e al tramonto» racconta Pellegrini.  

Buona lettura!
Silvestro Serra