Il Centro Studi TCI realizza da dodici anni l’Osservatorio Vacanze per capire come cambiano i comportamenti di viaggio degli italiani. Tra il 30 maggio e il 3 giugno scorsi è stata realizzata una survey on line con la nostra community composta da più di 300mila persone per cogliere le tendenze dell’estate 2024.
Sono stati analizzati i risultati di 3.400 questionari.
In partenza: il 76% viaggerà sicuramente
La community Touring ha sempre dimostrato in modo evidente la sua forte vocazione al viaggio: storicamente, infatti, oltre il 90% si è concesso negli anni pre-pandemia almeno una vacanza nel periodo giugno-settembre. Nell’estate 2024 si conferma il forte desiderio di viaggiare (Figura 1): il 76% dei rispondenti afferma che farà “sicuramente” un viaggio (in lieve contrazione rispetto al 2023) mentre un altro 17% lo farà “probabilmente” (in aumento, era il 14% lo scorso anno). Chi ha già scelto di restare “certamente” a casa è una quota molto bassa (2%) mentre il 5% ha risposto “probabilmente no”. Nel complesso il 93% della community Touring ha un atteggiamento positivo nei confronti dell’estate che sta per iniziare.
Nell’estate 2024 l’Italia sarà la destinazione preferita (65%), ma continua la (lenta) crescita dei viaggi all’estero (35%)
Il Bel Paese è da sempre la meta preferita delle vacanze estive dei nostri connazionali. Se solitamente il rapporto Italia-estero espresso dalla community Touring è stato di circa 60-40 in modo pressoché costante negli anni precedenti alla pandemia, l’estate 2024 conferma il trend di lento ritorno a quella situazione: il 65% (era il 66% nel 2023) infatti sceglierà una destinazione domestica (Figura 2) mentre chi andrà all’estero (35%) opterà soprattutto per i viaggi in Europa (28%). Circa il 7% – in crescita sul 2023 – si muoverà verso mete di lungo raggio.
Guardando all’Italia, la regione preferita per le vacanze estive dalla community Touring sarà il Trentino-Alto Adige, seguita da Sardegna, Puglia e Campania che, rispetto al 2023, supera la Toscana.
Per quanto riguarda l’estero, i Paesi di destinazione più scelti saranno Francia, Grecia, Spagna e Germania che quest’anno, insieme a Norvegia e Portogallo, supera il Regno Unito.
Le destinazioni preferite saranno quelle di mare e le città d’arte che superano la montagna per la prima volta dopo la pandemia
Il ritorno alla normalità è evidente anche dalla scelta della tipologia di destinazione (Figura 3): se il mare resta fondamentale in estate (44%, in aumento su 2023 e 2019), crescono le città d’arte (19%) che, per la prima volta nel post Covid, superano pur di poco la montagna (18%). Tiene bene il turismo rurale e dei borghi (8%) che resta per il quinto anno consecutivo sopra il dato 2019.
Abbiamo condotto poi alcuni approfondimenti a seconda delle preferenze espresse sulla tipologia di vacanza. Chi andrà al mare, per esempio, considera fondamentale nella scelta del viaggio la qualità delle acque (44%) e le caratteristiche della destinazione in termini di organizzazione e cura (39%) mentre meno rilevanti sono il prezzo dei servizi in generale (6%) e quelli della spiaggia in particolare (2%), nonostante il 45% dei rispondenti affermi che si recherà presso stabilimenti balneari rispetto al 36% che preferirà le spiagge libere. Quasi uno su cinque (19%) invece non ha ancora deciso. Con la ripartenza del turismo negli anni scorsi, torna di attualità il nodo del sovraffollamento: da questo punto di vista la scelta di alcune amministrazioni di prevedere il numero chiuso (con prenotazione obbligatoria e il pagamento di un ticket) per alcune spiagge trova l’accordo del 50% dei rispondenti (mentre il 30% è in disaccordo e il 20% non sa esprimere una posizione).
Chi sta valutando una vacanza nelle città d’arte dimostra una certa sensibilità al tema dell’overtourism: infatti il 54% è d’accordo con l’introduzione di ticket e misure di contenimento dei flussi a tutela del patrimonio storico-artistico e dei residenti (il 33% è contrario mentre il 13% non ha un’opinione). Inoltre, in previsione del soggiorno, si riscontra un certo equilibrio sul ricorso alle guide turistiche: il 40% pensa di non usufruire di visite condotte da professionisti e il 36%, al contrario, utilizzerà questo servizio (quasi uno su quattro invece non sa ancora).
Per chi andrà in montagna i fattori alla base della scelta sono soprattutto il paesaggio (46%) e in seconda battuta, a una certa distanza, il clima fresco (22%), in considerazione del fatto che le estati stanno diventando sempre più calde a causa dei cambiamenti climatici.
Bellezza (42%), tranquillità (34%) e autenticità dell’esperienza (18%) sono invece i fattori che spingeranno i rispondenti a scegliere una vacanza nei borghi. Quelli più citati si trovano perlopiù in Toscana (Montalcino e Pienza) e in Umbria (Gubbio e Spello): fa eccezione Alberobello.
Per coloro che hanno scelto località lacuali, le attività legate all’acqua (spiaggia, vela, surf ecc.), anche nella stagione estiva, presentano un livello di interesse piuttosto basso (2,2 in una scala tra 1 e 5): si tratta di un dato in qualche modo confermato dal fatto che circa la metà (52%) di chi andrà al lago dichiara che farà il bagno, anche in presenza di acque balneabili.
Luglio supererà (di poco) agosto, bene i mesi di spalla
Le partenze si concentreranno quest’anno a luglio (31% rispetto al 30% del 2023) anche se agosto segue a ruota (29%): si tratta di un andamento che si sta consolidando nel post pandemia, in particolare dal 2022, e che restituisce una più omogenea distribuzione delle partenze nei mesi estivi centrali – con un sostanziale equilibrio tra luglio e agosto – e un incremento, rispetto al pre-Covid, delle partenze a giugno (18% vs 14% del 2019) e a settembre (16% vs 14% del 2019).
Si viaggerà con la famiglia, si consolida la quota di chi partirà da solo
Dai dati relativi all’estate 2024 la maggior parte della community Touring andrà in vacanza con il nucleo familiare (71%), mentre il 20% con amici/parenti. Si consolida all’8%, per il secondo anno consecutivo e in crescita rispetto al 2019, la quota di chi parte da solo (8%).
Il 26% dei rispondenti ha dichiarato di avere un animale domestico: solo il 30% però lo porterà con sé in vacanza mentre la maggioranza (70%) lo lascerà a casa.
Vacanze in auto stabili (49%), ma continua a crescere l’aereo (28%)
La lenta ripresa dei viaggi all’estero condiziona la scelta dei mezzi di trasporto per arrivare a destinazione: se resta fondamentale l’auto (49%, non ancora scesa ai livelli del 2019) continua a crescere l’aereo (28% rispetto al 26% del 2023). Lieve contrazione, che si conferma per il secondo anno di seguito, per il camper (8%) rispetto al pre-pandemia e al triennio 2020-2022 (Figura 4).
Il parco auto della community Touring è ancora formato prevalentemente da veicoli termici (79%) mentre il 18% è composto da auto ibride (mild hybrid o full hybrid) e solo il 3% da elettriche o plug-in hybrid: in quest’ultimo caso, quasi un rispondente su tre (30%) si farà influenzare nella scelta dei servizi turistici da prenotare (es. ricettività) dalla presenza di colonnine per la ricarica. Il 22% riferisce di non averci ancora pensato mentre il 48% afferma che non si farà condizionare.
Ricettività professionale e appartamenti in affitto dominano le vacanze 2024
Per quanto riguarda le strutture ricettive scelte (Figura 5), le preferenze per hotel e villaggi (47%) sono in lieve decremento sul 2023 e sul pre-pandemia mentre quelle per gli appartamenti in affitto (22%) in linea. In crescita sul 2023 e soprattutto sul 2019 la quota delle seconde case (9%).
Forte interesse per le attività open air e per il turismo lento
Nonostante di stagione in stagione si veda un complessivo riallineamento dei comportamenti della nostra community alla situazione pre-pandemica, l’eredità Covid nel turismo si manifesta in alcune specifiche abitudini di viaggio. La stragrande maggioranza dei rispondenti infatti dedicherà tempo ad attività open air come escursionismo, visite naturalistiche, itinerari in bicicletta anche durante le vacanze più tradizionali (80% vs 79% del 2023), una quota non trascurabile continuerà a fare turismo di prossimità (30% stabile sul 2023) e aumenterà ancora l’interesse per fare esperienze di turismo lento (44% rispetto al 36% del 2023 e al 40% del 2022).
In particolare, chi farà quest’ultimo tipo di viaggio utilizzerà un mix di strumenti cartacei e digitali per orientarsi e informarsi in loco (52%) mentre un 20% si affiderà soltanto a guide e pubblicazioni cartacee e – forse per il timore di muoversi in contesti privi di connessione – appena il 13% utilizzerà esclusivamente strumenti digitali.
Aumenta rispetto agli anni precedenti la quota di persone che ha prenotato alcuni servizi turistici. Sono sempre più importanti i canali digitali
Oltre la metà della community (55%) conferma di aver già prenotato alcuni servizi collegati alla vacanza, in aumento rispetto agli anni precedenti (era il 52% nel 2023, il 47% nel 2022): in linea con gli anni scorsi invece la propensione al ricorso alle agenzie di viaggio (17%).
Il canale informativo più utilizzato è quello digitale: portali di destinazioni (35%), seguiti da riviste di viaggio e guide (32%) e siti di altri operatori specializzati come il Touring Club Italiano (25%).
L’aumento dei prezzi dei servizi turistici influenzerà i comportamenti delle persone
Nella fase organizzativa la stragrande maggioranza di persone ha rilevato un aumento dei prezzi per i servizi turistici (77%) a fronte di un 23% che li considera stabili. Tra i primi, il 69% (in crescita rispetto al 2023) afferma che la situazione avrà conseguenze nelle scelte di viaggio per l’estate che sta per iniziare: si opterà in prima battuta per destinazioni o servizi turistici più economici, si modificherà il periodo di partenza a favore della bassa stagione e, in ultima istanza, si opterà per soggiorni più brevi (Figura 6).
Staccare la spina e imparare cose nuove saranno le motivazioni per andare in vacanza nel 2024
Nonostante il progressivo riallineamento al periodo pre-Covid delle motivazioni per andare in vacanza (Figura 7), “staccare la spina” (27%) è ancora la principale seguita da “conoscere e imparare” (25%, che aveva invece il primato nel 2019). Seguono “stare insieme ai miei cari” e “dedicarmi alle mie passioni” (entrambe al 16%) “e curare la salute/il benessere” (14%).