In un’incantevole valle ai piedi dei monti Sibillini, nel centro storico di Sarnano, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, è custodito un oggetto misterioso.
UN CURIOSO RITROVAMENTO
Nel 1986 fu rinvenuto nel torrente Terro un reperto archeologico di grandissimo valore, chiamato Pietra di Terro. Ribattezzato Uovo di Sarnano per la sua forma, questo monolite di calcare bianco oggi può essere ammirato in Piazza Alta. Alto 120 cm e pesante 3 tonnellate, sulla sua sommità scavata presenta una vaschetta circolare.
Il mistero è legato alle sue origini. Non è chiaro, infatti, cosa sia esattamente, a quale epoca risalga e quale fosse il suo utilizzo. Molte sono le teorie elaborate dagli studiosi. Una lo categorizza come cippo romano di epoca augustea, ipotesi scartata per il catino scavato sulla cima.
LE TEORIE SULLE SUE ORIGINI
Un’altra lo identifica come manufatto magico-rituale di origine celtica risalente a tempi antichissimi, tradizione che ancora si può trovare nella cultura popolare dei Sibillini. Sulla base di questa teoria sono emerse due interpretazioni.
Secondo il Prof. Manlio Farinacci di Terni l’Uovo di Sarnano veniva utilizzato come osservatorio astronomico: la vaschetta riempita d’acqua rifletteva la posizione delle stelle e dei pianeti.
Secondo la scrittrice Joyce Lussu, invece, veniva utilizzato per trovare quale coltivazione sarebbe stata più feconda. Il primo a germogliare tra i semi posti nella vaschetta del monolite avrebbe indicato la coltivazione che avrebbe dato maggiori frutti.
Per saperne di più c'è il sito di Sarnano Turismo.
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