A qualche minuto di strada da Anghiari (AR) vi è una zona di particolare interesse naturalistico e storico: i Monti Rognosi. Ora riserva naturale proprio per la sua originale conformazione geologica. Il Parco dei Monti Rognosi e della Valle del Sovara è uno dei più particolari e suggestivi della Valtiberina Toscana. Con una superficie di circa 1.500 ettari, include la Riserva Naturale dei Monti Rognosi e la sua area contigua. Il gruppo di rilievi dei Monti Rognosi è collocato a nord-ovest di Anghiari e si incastra tra l’Alpe di Catenaia, a nord di Arezzo, e la catena appenninica, distinguendosi per la particolare morfologia e per il suo aspro paesaggio. A rendere i Monti Rognosi così singolari è la composizione geologica: sono infatti costituiti interamente da ofioliti, dal greco ophis (serpente) e lithos (roccia), quindi "roccia del serpente", di origine magmatica di colore prevalentemente verde scuro e nero sulle quali cresce una vegetazione unica, con specie endemiche e specializzate. Queste stesse rocce hanno avuto un'importanza notevole per l'uomo, che le ha sfruttate per ricavare minerali di rame e materiale lapideo.
Il Parco dei Monti Rognosi e della Valle del Sovara si può vivere e visitare in molti modi piacevoli: a piedi, in bicicletta e a cavallo, muovendosi lungo i sentieri ufficiali della rete sentieristica o semplicemente passeggiando nei boschi, nei campi e nelle strade secondarie. Scopri di più sui sentieri e gli itinerari.
La posizione strategica dei Monti Rognosi, tra la Valtiberina e la città di Arezzo e la presenza di miniere hanno contribuito a rendere questa zona un importante luogo di transito, fin dal passato. Il parco è infatti attraversato dalla Via Ariminiensis, strada di collegamento tra Arezzo e Rimini sorta in epoca romana, che passava dal piccolo abitato rurale di Ponte alla Piera. La stessa strada è rimasta nei secoli quasi immutata, transitata dai pastori durante la transumanza delle greggi verso i pascoli della Maremma. Per questo motivo è oggi conosciuta anche come “strada maremmana”. A testimonianza del ruolo strategico dei Monti Rognosi rimangono oggi il possente Castello di Montauto, che ancora domina imponente l’intero crinale e Castiglion Fatalbecco, del quale rimangono solo i ruderi.
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