Da diversi anni, Touring Club Italiano mette a disposizione delle aziende la propria esperienza per concretizzare partnership efficaci che abbiano impatti positivi sui territori e le comunità, anche grazie a iniziative di volontariato di impresa e team building. Negli anni passati i dipendenti di diverse aziende - affiancati dai volontari del Touring Club Italiano - hanno aderito a differenti iniziative organizzate dal Touring, sia in presenza sia online. È il caso di oltre 100 dipendenti di Enel, che nell'autunno 2024 hanno accompagnato i Volontari del Touring Club Italiano per garantire l’accoglienza a cittadini e turisti in 17 luoghi Aperti per Voi di 10 diverse località di tutta Italia. Ecco che cosa hanno scoperto e com'è andata a Piacenza.
Piacenza – Un cammino nella Cattedrale tra il chiaro e lo scuro
Testo di Enrico Bassanini, Francesco Cappellini, Rosa Chiofalo, Gustavo Lodi, Andrea Vivian
Noi del gruppo Enel abbiamo avuto la fortuna di approfondire e di arricchirci grazie al progetto “Aperti per Voi”, nato dal Touring Club Italiano, sulla storia della nostra città, Piacenza. Abbiamo “visitato” la Cattedrale di Piacenza situata in Piazza Duomo.
L’impegno del TCI, con il progetto Aperti per Voi, è quello di valorizzare luoghi di interesse culturale che sono rimasti per anni sconosciuti o chiusi. Per noi Volontari è stata una giornata emozionante grazie anche alle persone del TCI che ci hanno accompagnato alla scoperta di queste opere. La formazione in Cattedrale è stato un vero e proprio viaggio storico; la descrizione dei particolari che ci ha permesso di apprezzare di più l’atmosfera che si viveva in quell’epoca.
Tra le curiosità che hanno attirato la nostra attenzione ricordiamo “Le Formelle”, impresse nelle imponenti colonne della navata centrale a testimonianza, che in quel periodo le opere strutturali erano finanziate dagli artigiani dell’epoca.
Un’altra affascinante curiosità legata alla Cattedrale è il “percorso” dei fedeli: una volta varcata la porta sinistra nella basilica, si viene accolti da un’atmosfera cupa e scura, per la mancanza delle finestre nella navata, dal pavimento con lastroni di pietra con l’alternanza del bianco e del nero a significare il bene e il male; il cammino prosegue verso la parte sotterranea, nella Cripta, dove ai fedeli vengono rimessi i propri peccati e per risalire poi verso la navata di destra dove si viene accolti dalla luce di grandi finestre che illuminano il percorso e che termina con l’attraversamento della porta di destra dalle dimensioni minori rispetto all’ingresso.
La suggestiva Vasca Battesimale che dai lati corti assume una visione illusoria da far sembrare l’acqua più profonda in uno dei due estremi; tuttavia, l’illusione è sfatata dalla concavità della vasca stessa che si nota guardandola dai lati più lunghi.
Piacenza – La chiesa di Santa Maria in Cortina
Testo di Marilena Calza, Giuseppina Ghirardelli, Andrea Pozzoli, Andrea Villa
L'esperienza di oggi col Touring Club è stata davvero interessante e intensa. Abbiamo avuto modo di conoscere alcuni aspetti legati alla nostra Cattedrale e alla chiesa di Santa Maria in Cortina che non sono noti a molti.
In particolare, ci ha colpito la piccola chiesa di Santa Maria in Cortina, che è una vera e propria chicca e che normalmente non è aperta alle visite. Grazie ai volontari del Touring Club abbiamo avuto la possibilità di conoscerla e di scoprire che, tra le altre cose, è proprio qui sono state ritrovate le reliquie di San Antonino.
La chiesa, che è dedicata a Maria, è stata per moltissimo tempo un punto di riferimento per tutti i fedeli e pellegrini devoti, proprio al culto della madre del Signore. In particolare puerpere, mamme e donne che desideravano avere un bambino.
È presente una statua lignea della Madonna con bambino, e il soffitto è finemente affrescato con le principali tappe della vita mariana.
Sulla parete sinistra della chiesa troviamo uno dei più antichi affreschi di Piacenza, risalente alla fine del X secolo, racchiuso all’interno di una piccola lunetta.
Sempre sul lato sinistro della chiesa, abbiamo potuto ammirare un bellissimo paliotto in scagliola. Questa tecnica conferisce lucentezza all’opera ricordando il marmo intarsiato. È una tecnica originaria della zona di Modena; era molto utilizzata nel medioevo per ornare le chiese, soprattutto in quelle dove si disponeva di minori risorse economiche.
Informazioni
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