Sono 9 i borghi certificati dal Touring con la Bandiera Arancione tra Langhe e Roero, in provincia di Cuneo. Ecco un itinerario che li tocca tutti, ideale per scoprire (magari in più weekend) paesaggi tra i più affascinanti del Piemonte e territori ricchi di eccellenze enogastronomiche, meta ideale per gli amanti del buon vino e del buon cibo. Sono zone che offrono storia, arte e tradizioni, di cui sono portavoce i numerosi piccoli borghi disseminati nelle colline, ognuno con il suo immancabile castello. Molto ampia anche l’offerta di sentieri e percorsi per conoscere i paesaggi vitivinicoli (in parte tutelati anche dall'Unesco) e immergersi in uno suggestivo scenario naturalistico.

Il Roero, situato nella parte nord-orientale della provincia di Cuneo, sulla riva sinistra del fiume Tanaro, prende il nome dalla famiglia omonima, la casata astese dei Roero, che a partire dal periodo medievale e per vari secoli ha dominato su questo territorio. Rispetto ad altre zone viticole confinanti, si caratterizza per una grande varietà di paesaggi che, accanto alla vite, vedono la presenza di boschi e frutteti. Qui scopriamo Guarene (CN): il suo centro storico è uno dei più eleganti e tipici del Roero, con vie tortuose, chiese, palazzi e numerosi monumenti.

Le Langhe accolgono un alto numero di Bandiere Arancioni, molte delle quali situate nei dintorni di Alba. La Bassa Langa, più nota, è quella dove il paesaggio è collinare, ricco di vigneti e noccioleti. Da visitare Monforte d’Alba (CN), località situata in una posizione privilegiata su una delle colline più maestose delle Langhe; Barolo (CN), borgo medievale che ha dato il nome al famosissimo vino; La Morra (CN), piccolo e affascinante paese circondato da alte mura; Grinzane Cavour (CN), dominato dall’imponente castello; Neive (CN), con un centro storico di grande bellezza; Cherasco (CN), vivace cittadina con una storia illustre e importante; Bene Vagienna (CN), che ha origini antiche risalenti al periodo augusteo. Poi c’è L’Alta Langa, con un paesaggio più montano e selvaggio, dove troviamo il piccolissimo Comune di Bergolo (CN).

In questi territori approfondiamo sei località, presentandone non solo le bellezze storico-culturali e naturalistiche ma anche le produzioni tipiche, le tradizioni e alcune storie virtuose, che rendono ancora più speciali ed accoglienti questi luoghi; informazioni su tutte le Bandiere Arancioni sono sul sito www.bandierearancioni.it


Alcune immagini delle 9 Bandiere Arancioni dell'area

GUARENE (CN)
Il borgo
Guarene si estende su una naturale balconata panoramica. Dalla suggestiva passeggiata denominata “Paramuro”, edificata su parte dei baluardi che anticamente circondavano il paese, è possibile ammirare lo scenario delle rocche di Barbaresco, le torri di Alba, le colline di Langa e le Alpi. Tra gli edifici del centro storico spicca la chiesa della Santissima Annunziata, pregevole esempio di architettura del ‘700 piemontese. Fulcro della località è Piazza Roma, con il palazzo del municipio e Palazzo Re Rebaudengo, dimora storica settecentesca, oggi sede del Museo di Arte Contemporanea della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. La Fondazione organizza numerose mostre ed esposizioni e sulla collina di San Licerio ha realizzato un museo a cielo aperto: meraviglioso esempio di arte pubblica sempre aperto ai visitatori. A Guarene si trova la Pinacoteca del Roero, con opere, quasi tutte pittoriche, appartenenti ai maggiori esponenti dell’arte contemporanea piemontese. Dalle soleggiate vigne si ottengono pregiati vini quali il raffinato e profumato Roero Arneis, il nobile Nebbiolo, il Dolcetto e la robusta Barbera, mentre numerose sono le varietà di frutta prodotte tra le colline, tra cui spicca la pera Madernassa. Da assaggiare il caratteristico “Sidré”, primo e unico sidro di Madernassa. 
Storie virtuose
- A Guarene sono moltissime le buone pratiche da segnalare. Iniziamo da quelle relative alla sostenibilità delle strutture ricettive e degli operatori. Il ristorante e resort di charme La Madernassa, che si è posto l’obiettivo di diventare sostenibile in tutti gli spazi, è stato riconosciuto tra i migliori top 30 ristoranti del pianeta secondo la “we are smart green guide” - la guida che premia i ristoranti per l’uso creativo di ingredienti di stagione. Anche la Greeneria è un “format” di green economy totale: un rustico di metà Ottocento è il primo caso studio italiano del protocollo di ristrutturazione sostenibile GBC Historic Building (LEED), in cui i locali sono stati ristrutturati in bioedilizia e arredati e allestiti con pezzi di ecodesign (ma anche molto altro). Pure la già citata Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è da sempre impegnata nella tutela dell’ambiente: nel parco sulla collina di san Licerio sono stati piantati oltre 2.500 alberi, che contribuiscono al consolidamento del terreno, alla messa in sicurezza dei percorsi espositivi e nei prossimi venti anni sequestreranno circa 200 tonnellate di CO₂ presenti nell’aria. 
- Tra le valorizzazioni dei prodotti locali, spicca quella della pera Madernassa, prodotto autoctono e tipico del Roero. L'azienda Borgogno Rivata, nata dai comuni ideali di due cognati, Massimo e Alberto, ha unito l'esperienza nella viticoltura all'utilizzo del frutto, creando un sidro (detto Sidrè) più simile ad uno spumante brut che ai classici sidri francesi e inglesi. Sul territorio è presente anche la Confraternita del Bollito e della Pera Madernassa, costituita per valorizzare i prodotti del territorio.
- Numerosi anche i percorsi per attività outdoor: nell'Ecomuseo delle Rocche del Roero; lungo la ciclovia Roero Bike Tour; seguendo i “Sentieri dei Frescanti”, percorsi che attraversano il territorio del Roero e abbracciano oltre sette secoli di arte e storia, svelando una serie di affascinanti e preziosi affreschi dipinti tra il X ed il XVIII secolo.  
 

Informazioni
Scheda di Guarene sul sito Bandiere Arancioni.


Guarene - foto Comune
MONFORTE D'ALBA (CN)
Il borgo
Il borgo è disposto a ventaglio su un bellissimo colle ed è arroccato attorno al campanile della vecchia parrocchiale. D’obbligo una passeggiata nelle sue ripide viuzze e una sosta nei locali del centro storico, dove assaggiare i prodotti dell’enogastronomia locale. Le strette vie salgono verso la piazza dell’antica chiesa, dove si trovano l’oratorio di Sant’Agostino e il palazzo Scarampi, ricavato dalle strutture di un castello medievale. La piazza, a forma di anfiteatro, è un vero e proprio auditorium a cielo aperto, dall’acustica perfetta, intitolato al famoso pianista Mieczysław Horszowski che vi ha tenuto il concerto d'inaugurazione nell'estate del 1986. Noto, per esempio, il festival estivo Monfort in Jazz. Nella parte bassa dell’abitato si trova la parrocchiale della Madonna della Neve, in stile neogotico e pianta a croce latina, preceduta da un’ampia gradinata. Da assaggiare i prodotti tipici delle Langhe: il vino Barolo DOCG e i numerosi DOC (Barbera d’Alba, Dolcetto d’Alba e il Nebbiolo d’Alba), il tartufo bianco d’Alba, le nocciole Piemonte IGP. Una rete sentieristica permette di godere anche delle bellezze paesaggistiche.
Storie virtuose
- Alta l'attenzione ai temi della sostenibilità, dell'educazione ambientale e della cittadinanza attiva; si segnalano l'alta percentuale di raccolta differenziata, con incontri organizzati dagli operatori del Coabser con le associazioni; le attività di sensibilizzazione della popolazione con avvisi e materiale informativo sia cartaceo che sul sito web; la giornata del volontariato nelle scuole in cui la protezione civile è parte attiva; la partecipazione della popolazione all'iniziativa Spazzamondo.
Informazioni
Scheda di Monforte d'Alba sul sito Bandiere Arancioni.


Monforte d'Alba - foto Dario Fiore

BAROLO (CN)
Il borgo
Il paese di Barolo è adagiato in una conca ornata da colli panoramici ricoperti di vigneti, dai quali è possibile scorgere orizzonti mozzafiato. Le case del centro si allineano ai piedi del castello comunale Falletti, costruito nel secolo X e che intorno al 1250 passò alla famiglia nobile dei Falletti; oggi è sede dell’Enoteca Regionale del Barolo e del Museo del Vino (Wi.Mu.), il più innovativo museo del vino in Italia e tra i più importanti al mondo, allestito in un castello dalla storia millenaria secondo il progetto del famoso architetto e scenografo svizzero François Confino, che lo ha pensato come un viaggio interattivo ed emozionale nella cultura e tradizione del vino, attraverso storia, arte, cinema, musica, letteratura e cucina. Non manca un omaggio al castello e ai personaggi illustri che lo hanno abitato. Da segnalare anche il Museo delle Etichette (Wi.La.), la collezione internazionale di etichette da vino d’uva - Fondo Cesare e Maria Baroni Urbani, una delle più ricche collezioni di etichette da vino d’uva (282.000 esemplari). Ma Barolo è la meta ideale per il turismo enogastronomico e per chi ama immergersi nella natura: si consiglia per eseempio di percorrere i “Sentieri di Langa e del Barolo”, concepiti ad anello, che collegano tra di loro i Comuni della Langa. Il territorio ospita importanti case vinicole che si caratterizzano, oltre che per la qualità dei loro vini, anche per le loro cantine, che negli ultimi anni hanno sempre più spesso coinvolto architetti e designer dal gusto contemporaneo. A settembre, da non perdere la Festa del vino Barolo. 

Storie virtuose

- Sono numerose a Barolo le valorizzazioni delle produzioni tipiche, a iniziare da quelle proposte dal Museo del vino ed Enoteca Regionale, che offre attività esperienziali e degustazioni per conoscere, degustare e “vivere” il vino. - Un'altra storia è raccontata dal Bosco delle Galline volanti, azienda ortofrutticola innovativa dove si coltivano con metodi naturali ortaggi, piccoli frutti e aromatiche; fattoria didattica certificata dalla Regione Piemonte, ospita anche Nhumus, piccolo percorso sulla fertilità del suolo. Il Bosco offre anche un ristorante (agriturismo) ed è specializzato in esperienze enogastronomiche che mirano a far conoscere le Langhe a 360°.    
- Il Comune è impegnato anche sul fronte della sostenibilità, con presenza di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici e di e-bike. 
- Mappati e percorribili da tutti anche molti percorsi escursionistici, tra cui i Sentieri di Langa e del Barolo per scoprire il territorio e i prodotti tipici.
Barolo - foto Shutterstock
 
CHERASCO (CN)
Il borgo
Cherasco, anello di congiunzione tra Langhe e Roero, è una cittadina dal centro storico di notevole interesse, con ampie vie ortogonali aperte da portici e abbellita da numerosi edifici civili e religiosi che vanno dal Medioevo all’età barocca. Palazzo Salmatoris è l’edificio di maggior prestigio storico dove, durante la peste del 1631, trovò rifugio Vittorio Amedeo I di Savoia insieme alla moglie Cristina di Francia e dove nel 1796 alloggiò Napoleone dopo l'assedio della cittadina; nel 1706, nella splendida saletta affrescata dal Taricco, ospitò anche la Sacra Sindone. Oggi è sede di mostre, eventi e convegni. Il Castello Visconteo, oggi proprietà privata, sorge in una posizione strategica su un’altura e fu costruito da Luchino Visconti, Signore di Milano, nel 1348. Gli archi rappresentano uno dei simboli di Cherasco: il più importante è l’Arco del Belvedere, realizzato nel 1647 da Vittorio Amedeo I di Savoia; poco distante si trova l’Arco di Porta Narzole che insieme all’altro racchiude il centro della località. La Sinagoga, costruita nel XVIII secolo all'interno dell'antico ghetto della città, è una testimonianza della presenza ebraica. Da assaggiare i Baci di Cherasco, cioccolatini tipici della località nati nel 1881 e prodotti con le nocciole delle Langhe tostate e con il cioccolato fondente. Cherasco è nota anche per l’allevamento di lumache, o meglio delle chiocciole, che qui è una vera e propria arte. L’Istituto Internazionale di Elicicoltura da molti anni si occupa di valorizzare, con un approccio tecnico-scientifico, l’allevamento e la commercializzazione delle lumache. Un altro importante appuntamento di Cherasco è quello con i Grandi Mercati dell’Antiquariato e del Collezionismo
Storie virtuose

- Moltissimi i prodotti locali ben valorizzati: i Baci di Cherasco, cioccolatini con nocciole delle Langhe; il Barolo Mantoetto; la Robiola De.C.O. di capra; la chiocciola in tutte le sue declinazioni; la Rana di Roreto di Cherasco e la Salsiccia al Barolo. Per conoscerli, vengono organizzate diverse attività esperienziali, come degustazioni di cioccolato e di barolo, passeggiate olfattive (grazie all'esperienza dell'azienda Acqua di Cherasco, linea di fragranze per ambiente dedicata al territorio), visite ad aziende agricole e allevamenti (come L'Cravé, dove si produce la Robiola di Cherasco DE.CO.), visite all’Istituto Internazionale di Elicicoltura. 
- Sono circa 100 i km della rete sentieristica che si estende su tutto il territorio di Cherasco. Notevole l'impegno del Comune che ha creato “Cherasco outdoor”, rete sentieristica con 8 differenti percorsi che spaziano dalle brevi passeggiate nei dintorni del centro storico ai tragitti più lunghi alla scoperta delle numerose frazioni cheraschesi, percorribili a piedi o in bicicletta; presso l'ufficio turistico di Cherasco sono disponibili gratuitamente le mappe. 
Informazioni
Scheda di Cherasco sul sito Bandiere Arancioni.


Cherasco - foto Comune

BENE VAGIENNA (CN)
Il borgo
Bene Vagienna, posta su un’altura tra due torrenti, ha origini antiche risalenti al periodo augusteo, quando, a circa 2 km dal capoluogo, venne fondata Augusta Bagiennorum. Il fasto del passato è testimoniato dagli eleganti edifici e dalle preziose chiese del borgo, tra cui la parrocchiale dell’Assunta. Nella centrale via Roma spicca palazzo Lucerna di Rorà, sede di mostre temporanee e del Museo civico archeologico, con i reperti di Augusta Bagiennorum. Nella frazione Roncaglia si trova la zona archeologica, in cui sono visibili i resti del teatro, di un portico e di una basilica paleocristiana; è tutelata dalla Riserva naturale speciale di Augusta Bagiennorum, dove ha sede anche un laboratorio di archeologia sperimentale. La località è toccata da diversi percorsi cicloturistici, che permettono di scoprire le dolci colline delle Langhe con estese vedute panoramiche.
Storie virtuose
- L'antica storia di Bene Vagienna e il meraviglioso sito archeologico sono valorizzati da numerose iniziative e laboratori didattici gestiti dal Centro di archeologia didattica e sperimentale Archea. Nel corso degli anni, il centro ha sviluppato numerosi laboratori di tipo teorico e pratico per offrire a studenti, bambini e adulti un’esperienza immersiva nel mondo antico; l’offerta comprende anche programmi etnografici per riscoprire le attività tipiche delle cascine rurali del secolo scorso. Ben tre le sedi dove si svolgono le proposte, tra cui il Museo archeologico. 
- Appuntamento imperdibile è anche il Festival teatrale “Le Ferie di Augusto”, solitamente a luglio, che propone esperienze spettacolari prevalentemente ispirate al mondo antico ma capaci di parlare alla sensibilità e al gusto del pubblico contemporaneo, animando gli spazi di Bene Vagienna con una fruizione attiva e partecipata; il festival si svolge nell’antico Teatro Romano, all’aperto, e nei palazzi del centro storico.
Informazioni
Scheda di Bene Vagienna sul sito Bandiere Arancioni.


Bene Vagienna - foto Alessandrini

BERGOLO (CN)
Il borgo
È la Bandiera Arancione più piccola: conta infatti poco più di 50 abitanti! Un minuscolo borgo in splendida posizione panoramica sulle valli Bormida e Uzzone. Conosciuto come il “paese di pietra”, la località tramanda dal passato le caratteristiche case in pietra arenaria lavorata a vista. All’esterno delle abitazioni del centro storico si ammirano le opere d’arte, murales e sculture, lasciate dagli artisti che hanno partecipato al concorso “Bergolo: paese di pietra”, bandito annualmente dal 1993, che contribuiscono a fare della località un museo a cielo aperto. Da non perdere la cappella romanica di S. Sebastiano (XII sec.), punto di straordinaria bellezza paesaggistica da cui si possono dominare tutte le vallate. A dispetto della sua dimensione, Bergolo è un borgo molto vivace, con un ricco programma culturale di incontri e concerti, che si tengono nel suggestivo teatro della pietra. Fra boschi e crinali, la rete dei sentieri offre tanti spunti naturalistici e panoramici.

Storie virtuose

- Nonostante le piccole dimensioni, a Bergolo hanno sede realtà importanti per l'integrazione sociale. L'associazione Vagamondo, ong con un focus importante sulla mobilità europea e sull'educazione, e la New Wellness Association, APS specializzata nella formazione di giovani, hanno ideato vari progetti, tra cui un Orto didattico per la coltivazione di ortaggi senza l'uso di pesticidi (meta anche di scolaresche) e un'attività sul riciclo dell'acqua piovana.
- Il borgo organizza anche “Settimane verdi” per gli studenti e aderisce al progetto +Api, intervenendo con piantumazioni di fiori in terreni incolti.

Informazioni
Scheda di Bergolo sul sito Bandiere Arancioni.


Bergolo - foto Murialdo

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Ricordiamo che il Touring Club Italiano da 25 anni certifica con la Bandiera Arancione luoghi dove la qualità dell’accoglienza, la sostenibilità ambientale, la tutela del patrimonio artistico e culturale si uniscono per regalare un’esperienza di viaggio autentica. Piccoli centri che accolgono i viaggiatori grazie a comunità ospitali che, con impegno ed entusiasmo, mantengono vive le tradizioni, tutelano il patrimonio locale e animano i territori attraverso l’organizzazione di eventi e manifestazioni. 

Progetto co-finanziato con risorse del FUNT - anno 2023.​