In collaborazione con CTG La Fenice
Il Castello di Montorio include nel suo insieme i resti del castrum medievale, il cui impianto risale al X secolo fu poi compiuto nel secondo decennio del XII sec. Successivamente, durante il riassetto scaligero (seconda metà del secolo), fu rafforzato e ampliato con l'aggiunta della bastia.
Alla trasformazione ottocentesca è attribuita la demolizione e la manomissione di gran parte delle preesistenze medievali, ma va ricordato che in epoca veneta il castello venne progressivamente abbandonato e che già nel XVIII secolo si presentava diroccato e quasi allo stato di rudere. Gli imponenti resti del castello medievale si ergono sul colle di Montorio, ultimo rilievo del crinale che si protende a sud; dominando la pianura circostante, oggi largamente urbanizzata, e fissando nel paesaggio un suggestivo riferimento prospettico.
Nel suo assetto compiuto (XIV secolo), il castello si componeva di due parti: il recinto minore (castrum), situato verso settentrione, e l'annesso recinto maggiore (bastia), entrambi originariamente merlati e turriti. L'impianto dei due recinti era irregolare per l'adattamento alla sommità del colle di Montorio.
Allo stato attuale, possiamo riconoscere sia il vasto impianto d'insieme del castello, sia alcune opere che contrassegnano le principali fasi costruttive medievali. All'interno del castrum si erge l'alto squadrati di tufo, su basamento marmoreo di laterizio, con i resti dell'apparato a sporgere sono 1380).
Un altro elemento del castrum primigenio si riconosce, accanto all'angolo est, nella torre chiusa (XII secolo basamento marmoreo. La cortina meridionale e la ovest, aperta verso la gola, assieme alla cortina e alla torre angolare nord-est, identificano il riassetto del castrum realizzato dagli Scaligeri (XIV secolo).
Alla medesima fase costruttiva si deve il recinto maggiore (bastia), il cui fronte occidentale è ancora riconoscibile, mentre del fronte meridionale e di quello orientale, quasi completamente demoliti dagli aust postazioni d'artiglieria, si conservano solo le muraglie del basamento.
La grande batteria annessa al castello è a tracciato irregolare, adattata alle preesistenze del castello medievale. Faceva sistema con il San Michele, a 2800 metri in pianura, e con il metri verso settentrione, sull'altura maggiore del medesimo crinale di Montorio.
Il fronte principale della batteria, da nord coincide con il recinto della bastia scaligera, demolito per erigere, sul medesimo tracciato, il terrapieno d'artiglieria (ramparo, parapetto, traverse). Dal saliente arrotondato (nord-est), le sue artiglierie battevano le falde antistanti del colle di San Martino, le Ferrazze e l'imbocco della valle; dal lungo fronte rettilineo (sud-est), sino al risvolto meridionale, le bo dominavano l'ampio settore di pianura, incrociando i tiri con il San Michele.
Il fronte secondario della batteria, verso nord, coincide con il recinto del castrum, anch'esso demolito per erigere la retrostante batteria di terra, che prendeva d'infilata la valle di Mizzole.
I diversi fronti delle batterie erano difesi da un ampio fosso asciutto, scavato nel vivo del monte al piede degli alti basamenti mur scaligeri, mantenuti in opera. Le artiglierie erano approvvigionate da una polveriera con copertura blindata; nel settore opposto, un'altra traversa di terra, con sottostanti ricove difesa di fanteria, e delimitava un ridotto cortina anteposta al mastio, altri due ricoveri blindati per la guarnigione erano addossati alle opposte facciate del muro scaligero. Anche nell'assetto absburgico, il castrum mantenne l'originaria funzione di ridotto: al suo interno era destinato alle necessità logistiche un antico fabbricato con annessa cisterna per l'acqua potabile.
Le riserve alimentari erano conservate nella sulla cui sommità era collocata la stazione del comunicante con il Forte San Mattia.
Considerato il numeroso presidio di artiglieri, per l'azione di combattimento, e di fucilieri, per la difesa ravvicinata, è ragionevole pensare che in caso di guerra parte dei soldati venisse attendata nelle vaste pertinenze interne del castello. Il corpo di guardia della batteria era sistemato nella casermetta esterna, in posizione defilata sul versante collinare settentrionale, oggi trasformata in casa colonica. (Wikipedia)
Quota di partecipazione:
- Socio TCI € 5,00
- Non Socio € 10,00
Prenotazioni:
- Dal 01/04/202 al 19/04/2023
- – tel. 3384537216
- – email: verona@volontaritouring.it
- – sede TCI: vicolo Broglio 2 (S.Zeno) Verona
Tel. attivo il giorno della visita: 3384537216
La quota comprende:
- Visita guidata
Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione:
- pagamento della quota in loco prima della visita
Misure di sicurezza Covid:
- si raccomanda
- – distanziamento interpersonale
- – evitare assembramenti