Durante la costruzione dell'allora Museo Nazionale Centrale della Magna Grecia, furono messe in luce un centinaio di tombe riconducibili alla necropoli settentrionale della città greca di Rhegion. Le sepolture presentavano diverse tipologie costruttive: a cassa; alla cappuccina; a cassa con copertura “a libro”; a camera; ustrina ed enchytrismòs (inumazioni all’interno dei vasi contenitori per individui di età infantile).

La necropoli è inquadrabile cronologicamente in età ellenistica - tra il IV e il II sec. a.C. - ma alcuni reperti hanno fatto ipotizzare l’uso funerario già in età classica. Al fine di restituire ai posteri la testimonianza di un così importante rinvenimento si decise di conservare in situ alcune sepolture preservando le principali tipologie utilizzate.

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