Pozzuoli. centro storico, darsena e S. M. delle Grazie tra memorie, nobiltà e bradisismo.

Una visita guidata in esclusiva per i soci e gli amici del Touring Club Italiano. Natura, conquistatori e curiosità sono i protagonisti di questo racconto che ci condurrà a Pozzuoli, attraverso la Porta Napoli, passando per il centro storico voluto da Don Pedro De Toledo sino ad arrivare alla Darsena del Borgo Marinaro.

Pozzuoli. La città fu fondata nel 528 a.C. da un gruppo di esuli samii fuggiti dalla tirannide di Policrate, che le diedero il nome di “Dicearchia”, o "Dikaiarchia", ("giusto governo"). Divenuta colonia romana nel 194 a.C., assunse il nome di “Puteoli” o "Puteolo" (pozzo). Fu un importante centro portuale per il commercio del grano destinato all'Urbe, ma all’inizio del 70 d.C., fu soppiantata dal nuovo porto di Ostia. Nel tardo impero Puteoli risentì certamente delle difficoltà amministrative imperiali sempre più crescenti, pur godendo ancora di un certo benessere. A causa di ripetuti eventi bradisismici verificati tra il IV e il X sec. d.C.  la costa si abbassò fino a 4 metri sotto il livello del mare.

Dal sacco di Roma di Alarico nel 410 d.C. le notizie su Puteoli sono sempre più rare anche se, come asserisce lo scrittore Scipione Mazzella, dal passaggio del re visigoto per Capua e Nola, si può supporre che nella sua avanzata avesse fatto razzie anche a Pozzuoli. Le conseguenze principali furono il decadimento e l’abbandono delle attività commerciali via mare e il ritiro della popolazione in posizioni più sicure e difendibili come: il Rione Terra, la rocca di Cuma e nella località interna di Cigliano, (dove sono documentate numerose testimonianze paleo cristiane). Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 d.C. e la nascita di regni romano-germanici, sopravvisse solo l’Impero Romano d’Oriente, ovvero l’impero Bizantino. Non è documentato alcun ruolo di Puteoli nella spedizione del bizantino Belisario in Campania per la riconquista di Napoli e Roma (536-537 d.C.). Nel De Bello Gothico del bizantino Procopio (551-553 d.C.) il re degli Ostrogoti, Totila, nel tentativo di espugnare Napoli, inviò un distaccamento dell’esercito che “si impadronì del castello di Cuma e di altri forti, raccogliendone gran somma di danaro” e su questa vicenda Scipione Mazzella, scrisse che: “partito d’Italia Totila, rimase la città di Pozzuolo desolata, e senza nissuno habitatore; onde tutti quei nobili edifici che solevano essere stranze d’Imperatori, e di nobilissimi Romani, divennero habitationi di greggi e di pastori”. In nessun caso nelle cronache del tempo viene menzionata direttamente la città di Puteoli. Nel basso Medioevo il Castrum Puteolano fu conteso tra i Normanni e il Ducato di Napoli fino alla definitiva conquista normanna di tutto il Sud Italia. Con l'avvento della monarchia angioina, Pozzuoli, fu prima concessa in feudo da Carlo I d'Angiò per divenire “in perpetuo” città demaniale per volontà di Carlo II d’Angiò (con real privilegio del 9 maggio 1296). Nasceva così l’«Universitas» di Pozzuoli cioè la comunità; la sua autonomia amministrativa favorì lo sviluppo dell’economia locale basata sulla pesca, sull’agricoltura, sull’estrazione dell’allume e sull’attività termale. Durante il viceregno spagnolo Don Pedro de Toledo (1532-1553) attuò un organico piano di sviluppo urbanistico sotto la cittadella medievale (rione Terra), che previde l’apertura di una piazza allungata sull’arteria stradale dal ponte (Porta Napoli) al mare, dove all’inizio del '500, sorse una cappella che, nel ‘600, divenne la prima parrocchia col titolo di “Santa Maria delle Grazie”. In seguito il vescovo Martin de Leòn y Càrdenas (1631-1650), promosse una serie di opere pubbliche, come: la ristrutturazione del pendio San Celso e ampliamento dalla porta pedonale di accesso alla città alta (rione Terra).

Santa Maria delle Grazie. Fino al XV secolo l'area, dove sarebbe sorta la chiesa di Santa Maria delle Grazie, si presentava al di fuori delle mura e spesso invasa dal mare, per i ripetuti episodi di bradisismo discendente. La chiesa fu fondata agli inizi del XVI secolo e in dimensioni molto ridotte rispetto a quelle attuali. All'epoca fu dedicata alla visita della Vergine Maria ad Elisabetta, fino a quando, nel 1624 fu elevata a parrocchia con il nome di "Santa Maria delle Grazie".  Testimonianze fotografiche d’epoca rappresentano la fabbrica religiosa circondata dal mare e raggiungibile tramite piccole imbarcazioni e con passerelle di legno poste innanzi il sagrato.

Dopo un primo restauro nel 1825 a spese del vescovo Carlo Maria Rosini, del Municipio di Pozzuoli (proprietario dell’immobile) e della Commissione di Beneficenza, nel 1858 il nuovo vescovo Raffaele Purpo decise di chiuderla al culto dopo uno dei più catastrofici allagamenti (1 m d’acqua circa). Fu in quella circostanza che il Municipio di Pozzuoli dispose un nuovo restauro affidandone i lavori all’architetto Achille Catalano che, dopo la perizia, ne propose la demolizione per il precario stato delle fondamenta. I lavori si conclusero nel 1860.

Nel 1911 fu varata una legge che prevedeva il rialzamento delle aree interessate dall’allagamento; i lavori di riempimento che iniziarono nel 1913, si conclusero nel 1923 coprendo in sostanza tutto il piano di calpestio della zona bassa di Pozzuoli, compresa il sagrato della chiesa con i suoi 10 gradoni. 

La chiesa di Santa Maria delle Grazie presenta una pianta a tre navate di cui quella centrale è coperta da una volta a botte. Un grande arco trionfale separa la navata centrale dal presbiterio. Degni di nota sono: l’altare maggiore in marmi policromi sormontato dalla tavola raffigurante la “Visita di Maria ad Elisabetta”, opera di scuola fiamminga e le due tele di Giacinto Diano con “L’apoteosi di san Giuseppe” e “L’ultima cena di Gesù con i discepoli”.

La chiesa è stata riaperta al culto l’11 dicembre del 2021, dopo sette anni di lavori strutturali e restauri.

Come arrivare:

# Ore 9.45 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) presso l’Azienda Autonoma di Cura Soggiorno e Turismo – Via Giacomo Matteotti (di fronte al Monumento ai Caduti) – 80078 Pozzuoli (NA)

Altre informazioni utili:

programma di massima

# Ore 9.45 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) presso l’Azienda Autonoma di Cura Soggiorno e Turismo – Via Giacomo Matteotti (di fronte al Monumento ai Caduti) – 80078 Pozzuoli (NA)

# Ore 10.00 : Inizio visita guidata.

# Ore 11.30 : Termine visita guidata.

Quota di partecipazione

– Socio TCI       € 12,00

– Non Socio      € 16,00

Informazioni, prenotazioni e pagamenti:

Punto Touring di Napoli c/o Vomero Travel – Via San Gennaro ad Antignano 90 – 80129 Napoli

LUN – VEN: 9.30 / 13 – 16 / 19.30

SAB: 10 / 13

tel. 081 578 03 55

email vomero@touringclubnapoli.it

Le prenotazioni sono aperte fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Trasporti: mezzi propri

Volontario Touring accompagnatore e telefono attivo il giorno della visita: Console Silvana de Luca 338 616 5971

Guida: Monica Fiscale

Partecipanti: minimo 25 persone

La quota comprende: il compenso per la guida, le spese organizzative del Punto Touring di Napoli, l’assistenza del console, le assicurazioni per la responsabilità civile.

La quota non comprende: le spese di carattere personale e tutto quanto non specificato.

Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione:

Le prenotazioni scadono automaticamente sette giorni dopo la loro effettuazione, anche telefonica, se non confermate dal versamento della quota.

Il Corpo Consolare si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione. Le quote non sono rimborsabili in caso di disdetta (vedi regolamento).

Manifestazione organizzata per i soci e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.

Sono ammessi in via eccezionale i non soci perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni, e quindi associarsi.