Dopo i due seguitissimi incontri organizzati nel gennaio e febbraio scorsi, dal  titolo “I pittori di Pompei, introduzione alla mostra”,  abbiamo pensato di proporne  il seguito, ugualmente di grande interesse e chiarificatore di un'attività poco nota quale quella del ritrovamento dei corpi e della creazione dei famosi “calchi”.

Perché, quindi, una presentazione sui CALCHI di Pompei, ovvero le impronte in gesso delle vittime dell’eruzione del 79 d.c.?
La risposta migliore la troviamo nelle parole di Luigi Settembrini, rettore dell’università di Napoli nel 1863, anno della realizzazione dei primi calchi:
« Ritorno adesso da Pompei… sono morti da diciotto secoli, ma sono creature umane che si vedono nella loro agonia»
«Finora si è scoverto templi, case ed altri oggetti che interessano la curiosità delle persone colte; ma ora tu, o mio Fiorelli, hai scoverto il dolore umano, e chiunque è uomo lo sente»    

L’obiettivo è duplice:
*capire perché i calchi sono un “unicum” nel panorama dell’archeologia mondiale non replicabile neanche in siti a pochi chilometri da Pompei e dintorni e
*quale fonte di ispirazione siano stati nel campo della narrativa, poesia, scultura, cinema ed arte in genere dal momento della loro “comparsa” ad oggi

Ingresso a offerta libera  a sostegno del progetto “Aperti per voi

Come arrivare:

sede Tci

via Angelo Genocchi, 17, 29121 Piacenza

Altre informazioni utili:

Ingresso a offerta libera a sostegno del progetto “Aperti per voi”

Obbligatoria la prenotazione entro il 25/1/2024 scrivendo a:
emilianord@volontaritouring.it

Le prenotazioni si accetteranno fino ad esaurimento posti