Il Falerno del Massico è un vino DOC la cui produzione è consentita nella parte settentrionale della provincia di Caserta, nell’antichità identificata come ager Falernus territorio in provincia di Caserta corrispondente agli attuali comuni di Mondragone, Falciano del Massico, Carinola, Sessa Aurunca e Cellole.

Intorno al 340 a.C., i Romani ripresero le tradizioni vitivinicole Magno - Greche, Etrusche ed Autoctone Campane, sviluppando un rinomato distretto vinicolo, suddiviso per zonazioni, altimetrie e varietà di suoli.

Furono create tre tipologie di vino Falerno: Caucinum, vino proveniente da vigne in alta collina, Faustianum, vino proveniente dalle migliori colline sia per esposizione, pendenza dei terreni che per varietà dei suoli, e Falernum, vino generico proveniente da terreni pianeggianti.

I Romani ne fecero tra i vini più noti e costosi. Qualcuno lo ha definito il primo vino a denominazione del mondo. I Romani, infatti, lo conservavano in anfore chiuse da tappi muniti di targhette (pitaccium) che ne garantivano l’origine. Il vino Falerno era venduto in tutto il mondo. Anfore bollate contenenti il prezioso Falerno sono state rinvenute in Alessandria d’Egitto, in Cartagine, in Bretagna e in Spagna. Falerno era il vino offerto da Cesare (47 a.C.) per festeggiare le sue vittorie. “Falerno puro e resistentissimo” (Lucano) era il vino offerto da Cleopatra allo stesso Cesare.

Molti scrittori latini hanno tessuto l’elogio di questo vino: da Plinio a Cicerone, da Virgilio a Orazio, da Tito Livio a Vitruvio. Il pregevole vino aveva un costo elevato. Una scritta presente a Pompei, nel Thermopilium, dove gli antichi romani consumavano bevande e si rifocillavano con pasti caldi, riporta «Edone fa sapere: qui si beve per 1 sesterzio; se ne paghi 2, berrai un vino migliore; con 4, avrai vino Falerno».

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e in epoca Medioevale, il Falerno fu prodotto sotto altre denominazioni, perdendo così l’antico prestigio; il traffico diminuì, pur restando comunque attivi alcuni siti sulle pendici terrazzate del Massico.

Ritroviamo parziale ritorno alla notorietà in pieno Rinascimento (XVI secolo), quando sotto il nome di Fistignano, (Fastignano) fu elogiato da Papa Paolo III Farnese, il quale grazie al bottigliere Vaticano Sante Lencerio, ne faceva buon uso.

La Doc è stata istituita nel 1989 e prevede tre tipologie:

1. La Denominazione di Origine Controllata “Falerno del Massico” Bianco è riservata ai vini provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, dal vitigno Falangina per almeno l’85%;

2. La Denominazione di Origine Controllata “Falerno del Massico” Rosso è riservata ai vini provenienti da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica: - Aglianico: minimo 60%; - Piedirosso: massimo 40%;

3. La Denominazione di Origine Controllata “Falerno del Massico” Primitivo è riservata ai vini provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, dal vitigno Primitivo per almeno l’85%.

L’azienda Vitivinicola Bianchini Rossetti da più di tre generazioni produce a Casale di Carinola, nella storica cantina scavata nel tufo, il nobile FALERNO. Vengono utilizzate le uve che maturano sul vocato promontorio di San Paolo, nel cuore dell’Ager Falernus nei vigneti di proprietà. Il tempo ha imposto i necessari rinnovamenti in vigna e in cantina.

Le prime innovazioni aziendali risalgono a fine ottocento con l’evolversi delle tecnologie enologiche e il rinnovo degli impianti vitati. Nel 2000 Tony Rossetti e l’instancabile Zio Francesco divengono gli artefici dell’ultimo rinnovamento Aziendale, con il battesimo della moderna Azienda Agricola Bianchini Rossetti.

Per la Cantina Bianchini Rossetti, di conseguenza, la filosofia è semplice e chiara: produrre Falerno di qualità nel rispetto del territorio. Il 2006 segna il momento di avvio: le vigne ormai rinnovate danno i loro frutti pregiati che generano le prime bottiglie di Falerno. Oggi Bianchini Rossetti è azienda di riferimento nel territorio e affermata sui mercati nazionali ed esteri, tanto da ricevere importanti premi e riconoscimenti.

Convento di San Francesco: adagiato su una collinetta nel centro di Casanova dalla quale si domina tutta la piana di Carinola, il convento di San Francesco è sicuramente tra i più conosciuti e frequentati complessi monumentali nella zona. Sede di importanti convegni e manifestazioni religiose e civili, è un luogo avvolto dal verde e da ulivi secolari. Risalente al XIII secolo, fu fondato dai seguaci di Francesco d’Assisi o forse da lui stesso, (lo storico Luca Wadding segnala la presenza del santo nell’anno 1222) che di sicuro vi si fermò per diverso tempo (ancora oggi vi si trova ben conservata la grotta che, scavata in un buco di roccia, fu giaciglio del santo). Interamente costruito in muratura di tufo grigio si compone della chiesa a due navate e del convento arricchito dal prestigioso chiostro.

Come arrivare:

# Ore 9.30 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) presso Gran Caffè Espresso Napoletano – SS Appia km 178.600 – località Croce di Casale – Carinola (CE).

Altre informazioni utili:

ATTENZIONE: LA MANIFESTAZIONE SI SVOLGE NEL RIGOROSO RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI NAZIONALI, REGIONALI E LOCALI DI CONTENIMENTO DELLA PANDEMIA, VIGENTI ALLA DATA DELLA MANIFESTAZIONE, ALLE QUALI I SINGOLI PARTECIPANTI SI DEVONO ATTENERE.

programma di massima

# Ore 9.30 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) presso Gran Caffè Espresso Napoletano – SS Appia km 178.600 – località Croce di Casale – Carinola (CE).

Trasferimento (mezzi propri) per l’Azienda Vitivinicola Bianchini Rossetti – Via Guglielmo Marconi – 81030 Casale (CE).

Degustazione e visita guidata alla Cantina.

Trasferimento (mezzi propri) al Convento di San Francesco – via Padre Michele Piccirillo – Casanova di Carinola (CE) – Visita guidata.

# Ore 13.30 : Pranzo presso l’Agriturismo Masseria San Rocco – via Pennutola a Valle – 81030 Falciano del Massico (CE) –  prenotazione a cura dei singoli partecipanti – per prenotare il pranzo telefonare entro mercoledì 2 novembre 2022 al numero 335 674 4902 – al costo di 30 euro a persona – con il seguente menù: Antipasto, Primo, Secondo con contorno, Dessert, acqua minerale, vino e caffè.

# Ore 16.30 : Termine della manifestazione.

Quota di partecipazione:

Soci TCI      €   2,00 a persona

Non Soci     €   5,00 a persona

Pranzo:       €   30,00 – da pagare direttamente alla Masseria San Rocco

La quota (da versare all’arrivo, il giorno della manifestazione) comprende le spese organizzative del Club di Territorio Terra di Lavoro, l’assistenza del console, l’assicurazione per la responsabilità civile.

Prenotazioni: a mezzo email msanza60@gmail.com

Trasporti: mezzi propri

Volontario Touring accompagnatore e telefono attivo il giorno della visita: socio Mario Sanza 335 121 9546

Guide: locali

Partecipanti: massimo 30 persone

Condizioni di partecipazione:

Le prenotazioni sono aperte e si chiuderanno mercoledì 2 novembre 2022.

Il Volontario Touring accompagnatore ha la facoltà di variare l’itinerario e di annullare / rinviare la manifestazione in caso di pioggia.

Il Club di Territorio “Terra di Lavoro” del Touring Club Italiano si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione.

Manifestazione organizzata per i soci e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.

Sono ammessi in via eccezionale i non soci perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni, e quindi associarsi.