Il 2024 è stato dichiarato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale l’Anno delle radici italiane, un’occasione importante per la rivalutazione dei piccoli borghi come Bergolo che si prepara ad accogliere gli italo-discendenti alla riscoperta delle proprie radici, un territorio che conserva la sua autenticità, in grado di restituire al turista di ritorno, le tradizioni, la cultura e la costruzione della propria storia familiare.

Il turismo delle radici, si ispira al “rooting”: l’impulso rigenerativo ispirato all’omonimo processo naturale, ossia la capacità di molte piante di rigenerarsi nell’inarrestabile spinta della vita che continua a generare radici che si moltiplicano nel tempo nonostante le tempeste ed il passare delle generazioni.

Il turismo delle radici riguarda tutti gli italiani che vivono all’estero e i loro discendenti, che tra gli anni Settanta dell’Ottocento e gli anni Settanta del Novecento, sono stati coinvolti dal fenomeno dell’emigrazione.

Diversi motori emotivi spingono gli italo-discendenti a intraprendere questo importate viaggio di ritorno “a casa” alla scoperta dei luoghi della memoria e dell’identità, la nostalgia dei migranti di prima generazione, la ricerca delle proprie radici per consolidare la propria identità, la curiosità di scoprire ed emozionarsi nell’esperienze legate alle radici genealogiche e infine gli Ambassador, testimoni di italianità all’estero.

Il programma che il Comune di Bergolo e la collaborazione delle Associazioni Erasmus+ presenti sul territorio con i gruppi di solidarietà, collega momenti di aggregazione, il cibo della tradizione unisce anche culture con abitudini diverse. Momenti fortemente ludico musicali che oggi non sono più in uso diffuso.