Il complesso dei Giardini Reali, sviluppatosi a ridosso degli antichi bastioni, si articola su una superficie di circa cinque ettari e costituisce un’interessante area verde al centro di Torino. Particolarmente articolato, gravita attorno a tre nuclei principali: Giardino Ducale; il Giardino di Levante (voluto da Carlo Emanuele II nel Seicento) mentre la parte nord/orientale di matrice ottocentesca è occupata dal Boschetto.

Il Giardino Ducale di forma regolare è la parte più antica dei Giardini Reali. Gli interventi di restauro hanno permesso di recuperare l’aspetto ottocentesco realizzato dai fratelli Roda (1886), voluto da Umberto I, per le nozze di Amedeo Ferdinando e Maria Letizia Bonaparte. Tra la ricercata flora si staglia una moderna fontana a zampilli.

Il Boschetto è popolato da grandi alberi al di sotto dei quali affondano le radici nel terreno arbusti e piante erbacee in un sottobosco vivo e vibrante. Grandi aiuole di forma regolare tra i viali completano il contesto ove si armonizza l’installazione Pietre Preziose di Giulio Paolini. Il restauro del Boschetto, sul quale si affaccia il Bastion Verde (piccolo padiglione con il tetto a spiovente) è stato curato dall’architetto Paolo Pejrone.

Il Giardino di Levante ripropone i concetti espressi da André Le Nôtre (1613-1700) per la realizzazione dei giardini di Versailles. Costituisce il settore più esteso dei Giardini Reali e con un impianto caratterizzato da viali inquadrati da quinte vegetali, offre ai visitatori uno sguardo sulla Fontana dei Tritoni e della Nereide (Simone Martinez, 1757 ca.); figure mitologiche giocano con l’acqua tra gli zampilli voluti dal Re. Proteggono il Giardino di Levante i ricchi platani, imponenti ippocastani e tigli ricchi di fascino. Nella parte meridionale del complesso un raro esemplare di faggio pendulo si erge fiero dalla metà dell’Ottocento.

Tra gli abitanti dei Giardini ricordiamo in ultimo: il Koelreuteria Paniculata (albero delle lanterne cinesi) di inizio XX sec., originario dell’Asia orientale è caratterizzato dalle caratteristiche infiorescenze da cui prende il nome; il Ginkgo biloba dalle antichissime origini, presente nei Giardini dal XX sec., ha una straordinaria capacità di adattamento e oggi è usato anche come integratore alimentare; dal 2017 la rosa Barpej creata dagli ibridatori della famiglia Barni di Pistoia si caratterizza per un fiore pieno, lievemente profumato e dal colore giallo pallido.