Ancora abitato da un gruppo di monaci, il più importante complesso monastico del Paese si trova a un centinaio di chilometri dalla capitale, tra le faggete del Parco nazionale di Rila. Fondato dal veneratissimo S. Giovanni di Rila (nato nell'876), che su questi monti si ritirò come anacoreta, cominciò a diventare luogo di pellegrinaggi quando la figura del santo venne avvolta nella leggenda e alle sue reliquie furono riconosciute proprietà guaritrici. Centro principale della cultura nazionale e della resistenza antiturca, è la costruzione principale nella quale leggere lo stile della rinascenza (risale in gran parte al 1800), che ha segnato per la Bulgaria non solo la riscoperta di una coscienza nazionale, ma anche il ritorno a forme di autonoma espressione culturale e artistica. Fortificato e cinto da mura, il monastero si sviluppa intorno a un vasto e scenografico cortile dominato da edifici porticati ravvivati dal contrasto fra il bianco e le tinte rosso, ocra e nero dei mattoni delle arcate. Al centro è la grande chiesa della Natività della Vergine (1835), ispirata ai luoghi di culto sul Monte Athos e con cinque cupole di gusto bizantino. Una torre, alta 25 metri, è l'unica struttura rimasta del monastero medievale, costruita nel 1335 a cinque piani e con una cella ornata di begli affreschi. Ci si ferma al museo del monastero per ammirare preziose icone, oggetti d'arte sacra e per richiedere una chiave con la quale visitare le anguste celle un tempo destinate ai novizi.