Centrale, in un contesto da sempre privilegiato per la salubrità, si imposta, sopraelevato, il Palazzo del Quirinale.
L’area, già nel IV sec. a.C., è caratterizzata dai tempi del Dio Quirino (da lui il nome del colle), della Dea Salute, di Serapide e dalle terme di Costantino. Il collis Quirinalis, fortificato sin dall’età regia, già in età repubblicana diviene area residenziale per l’aristocrazia.
Nel Medioevo i templi vengono sostituiti dalle chiese; le ville dell’aristocrazia da palazzetti gentilizi e torri. Tra le abitazioni, quella del cardinale Oliviero Carafa sorgeva dove oggi è il Palazzo del Quirinale. Nel 1550 il cardinale Ippolito d'Este, nuovo abitante del complesso, interviene per valorizzare in particolare il giardino, arricchendolo di fontane, giochi d’acqua e sculture antiche.
Con papa Gregorio XIII (1572-85) e l’incarico affidato all’architetto Ottaviano Mascarino, inizia la monumentalizzazione del complesso. Sotto Sisto V, Domenico Fontana costruisce una lunga ala verso la piazza e un secondo palazzo su via del Quirinale.
Deceduto il papa, i lavori continuano con i suoi successori; tra questi Clemente VIII (1592-1605) pone un’attenzione particolare al giardino e fa costruire la Fontana dell’organo.
Le forme moderne risalgono al pontificato di Paolo V Borghese quando l’architetto Flaminio Ponzio disegna, tra le altre cose, lo Scalone d’onore, il Salone delle Feste, la Cappellina dell’Annunziata con affreschi di Guido Reni. A Carlo Maderno si devono la Sala dei Corazzieri, la Cappella Paolina, gli appartamenti papali. Con Urbano VIII Barberini (1633-44) il giardino, ampliato e arricchito, viene recintato; l’alloggio delle guardie svizzere ingrandito e a Gianlorenzo Bernini fu affidato il disegno della Loggia delle Benedizioni (1638).
Se a papa Alessandro VII Chigi si deve il fregio con scene del Vecchio e Nuovo Testamento (Pietro da Cortona e altri), ad Alessandro Specchi e Ferdinando Fuga si devono le settecentesche Scuderie papali. Al Fuga si deve anche il completamento della Manica Lunga, il Cofee-House e il Palazzo della Consulta.
In età napoleonica, il Quirinale viene scelto come residenza imperiale, adattato alle nuove esigenze e alla moda neoclassica. Rientrato a Roma, nel 1814, Pio VII torna in possesso del Quirinale; ultimo papa a soggiornarvi sarà Pio IX.
Nel 1870, con l’annessione di Roma al Regno di Italia, il Palazzo diviene residenza della famiglia reale. Le sale vengono adattate alle nuove esigenze rappresentative; si impone uno sfarzoso stile Luigi XV e fanno mostra di sé mobili settecenteschi, quadri, arazzi e suppellettili provenienti dalle regge di tutta Italia.
Con l'avvento della Repubblica, il Palazzo diviene il luogo nel quale il Presidente della Repubblica esercita le proprie funzioni di Capo dello Stato, rappresentante dell’unità nazionale e riceve le più alte cariche italiane e straniere. In questa fase si preferisce valorizzare e conservare i contributi atistici precendenti.
Il Palazzo del Quirinale è visitabile per volontà del Presidente della Repubblica.
Vi sono tre possibili percorsi di visita. Il primo è dedicato all’aspetto artistico istituzionale interessa il Cortile d’Onore, il Piano terra, il Piano Nobile e gli Appartamenti imperiali. Il secondo itinerario è tematico: la Vasella, i Giardini e le Carrozze. La terza possibilità di visita valorizza, in un elegante contrasto tra antico e moderno, la collezione di arte contemporanea e design; le opere sono esposte in molti ambienti del Palazzo. Tra i numerosi artisti si ricordano: Piero Castiglioni, Luigi Caccia Dominioni, Pino Pascali, Carlo Rama, Mimmo Rotella, Nanda Vigo.