Piccolo ed elegante, questo tempio è uno dei più alti capolavori dello stile ionico, realizzato nel 421 a.C. Dedicato ad Athena Poliás, a Poseidon Erechtéus (uccisore dell'eroe miceneo Eretteo) e agli eroi ateniesi, presenta una pianta asimmetrica e complessa, dovuta sia al dislivello del terreno, sia all'unione di diversi luoghi di culto. Tra i diversi recinti sacri e i “naós” dove si veneravano i simulacri delle altre divinità cui era dedicato l'Eretteo, spicca la cella di Athena, la cui statua si diceva fosse stata mandata dagli dei e che, ogni quattro anni durante le Grandi Panatenee, veniva rivestita con un nuovo peplo (abito-mantello). Il mito fa capolino anche in altre parti di questo eterogeneo tempio, come nel Prostomiéion, a ovest, dove era l'imboccatura del pozzo in fondo al quale scorreva il “mare di Eretteo”. Si racconta sia stato scavato da Poseidone, durante una gara con Athena per il dominio dell'Acropoli e dell'Attica. Sfigurato dalla trasformazione in chiesa nel VII secolo e in harem nel '400, l'Eretteo subì gravi danni durante la guerra d'indipendenza greca (1826). Rimane uno dei più celebri monumenti del mondo antico il portico delle Kórai (o delle Cariatidi), dove la loggetta, con trabeazione sostenuta da sei stupende statue di fanciulle, era una tribuna d'onore dalla quale assistere alle grandi cerimonie.