Per i naturalisti delle Università sarde è un "unicum", raffrontabile con poche altre aree similari nella penisola e nel continante europeo. Ma le fogge strane e bizzarre delle emergenze granitiche che la caratterizzano, la loro diffusione all'interno di un'ampia conca racchiusa da una corona di creste anch'esse granitiche, cangianti al mutar della luce nell'arco della giornata, le conferiscono una certa spettacolarità, e un aspetto di forte suggestione anch'esso unico e singolare.
La Valle della Luna è una distesa pianeggiante ma non uniforme, in piena armonia con la morfologia dell'altopiano gallurese circostante, ricadente nel cuore del territotio comunale di Aggius, circosritta da una serie di colline arrotondate, dalle frastagliate cordigliere del Resegone di Aggius e dal massiccio di Pulchiana, siti di per se dalla grande valenza paesaggistica e naturalistica.
Gli antichi frequentatori la identificavano col nome di "Li Parisi", toponimo locale che sta ad indicare la sua conformazione tendente al pianeggiante in contrapposizione alle asperità osservabili tutt'intorno. In seguito le fu attribuita, dai docenti dell'ateneo sassarese, Facoltà di Agraria, il nome di "Piana dei Grandi Sassi". Fu poi la pubblicistica ambiental-turistica a fissarare l'appellativo di Valle della Luna.
Il visitatore potrà osservare montagne granitiche, dalle forme originali, modellate dal vento e dalle intemperie e ora visitabili grazie a percorsi e sentieri, che ne permettono la scalata. Il granito nelle sue forme strane e bizzarre, ambiente nel quale si ritrovano le tracce più significative dei primi insediamenti umani: ripari sotto roccia, grotte, tafoni o conche, circoli megalitici appartenenti presumibilmente, alla “Cultura di Arzachena.
All'inerno della valle si presenta imponente e maestoso il Nuraghe Izzana, sito in località Finosa, in buono stato di conservazione, celebre per la sua tholos e la sua base triangolare. Nei pressi di Aggius passava una delle strade romane che, originandosi da Tibula, odierno territorio di Santa Teresa, si dipartiva verso l’interno. Un altro elemento caratterizzante questo paesaggio, è la presenza di nuclei abitativi chiamati stazzi, alcuni dei quali sono tuttora abitati. La parola stazzo deriva dal latino “statio” luogo di permanenza. Un agglomerato di stazzi formava una “cussogghja”. Chi ci viveva era praticamente autosufficiente, in quanto si allevava il bestiame, si coltivavano i campi e si producevano formaggi e salumi.
Valle della Luna, inoltre come location cinematografica, infatti qui fra gli anni '50 e '70 vennero girati film come "Amore Rosso", "Proibito" d'ispirazione deleddiana, "Altura" e "Gringo", mentre di recente il suo incantevole paesaggio ha fatto da scenario a vari spot pubblicitari e al film il Principe Libero, che raccota la vita di Fabrizio De André, che fece della Gallura la propria casa.