Da diversi anni, Touring Club Italiano mette a disposizione delle aziende la propria esperienza per concretizzare partnership efficaci che abbiano impatti positivi sui territori e le comunità, anche grazie a iniziative di volontariato di impresa e team building. Negli anni passati i dipendenti di diverse aziende - affiancati dai volontari del Touring Club Italiano - hanno aderito a differenti iniziative organizzate dal Touring, sia in presenza sia online. È il caso di oltre 100 dipendenti di Enel, che nell'autunno 2024 hanno accompagnato i Volontari del Touring Club Italiano per garantire l’accoglienza a cittadini e turisti in 17 luoghi Aperti per Voi di 10 diverse località di tutta Italia. Ecco che cosa hanno scoperto e com'è andata a Brescia.
Brescia – Gli affreschi della Chiesa di San Giorgio
Testo di Regina Angioletti, Federica Benanti, Simone Bonera, Alessandro Gandellini, Alfredo Petrella.
Siamo arrivati all’ingresso della Chiesa di San Giorgio percorrendo una bellissima scalinata a doppia rampa. Varcata la soglia, il nostro sguardo è stato rapito dal “trompe l’oeil”, visibile nella parte alta a sinistra; si crea così un’illusione di profondità con un susseguirsi di innumerevoli navate.
La Chiesa era utilizzata come ossario e i corpi dei defunti che non venivano riconosciuti dalle famiglie venivano lì sepolti. Molti condannati a morte (coloro che non riuscivano a scappare oltre l’Adda e quindi oltre il confine) venivano lì rinchiusi, entro alcune botole, in modo tale che con le preghiere potessero redimersi; tale tematica è raffigurata nel primo dipinto sulla sinistra dove è presente un angelo in catene (simboleggiante i peccatori) che attraverso la preghiera poteva guadagnarsi un posto in Purgatorio. Purtroppo, questo ed altri affreschi con colori vivaci situati nella navata sinistra sono esclusivamente delle riproduzioni fotografiche.
Ricorrente è il tema degli animali specialmente negli elementi architettonici della Chiesa; stemmi di famiglie si celano dietro i cavalli/unicorni per la famiglia Savalli, i caprioli e i capretti per le relative casate. Un particolare che salta all’occhio è l’incisione di un unicorno nella lapide della famiglia Savalli, simbolo di purezza e di nobiltà.
Anche negli affreschi vi sono raffigurazioni di animali: alla base del dipinto di Sant’Antonio Abate oltre ad esserci il fuoco è presente un maialino il cui unguento veniva utilizzato per curare le malattie.
Nella zona della sacrestia, emerso dalla rimozione dello strato di calce che veniva utilizzato per nascondere gli affreschi, vi è un antico dipinto che raffigura Sant’Anna con in grembo la Madonna e Gesù Cristo; ai lati i Santi Apollonio e Filastrio, predecessori degli odierni Santi Patroni di Brescia Santi Faustino e Giovita.
Dietro l’altare, invece, dentro la nicchia creata dalla finestra centrale è rappresentato un fanciullo. In realtà si tratta del notaio, che aveva richiesto di essere raffigurato da giovane, committente di molti degli affreschi. Nella parte in basso, vi era il quadro di San Giorgio, oggi non più presente ma conservato al Museo diocesano di fronte la Chiesa.
Accessibile da una porticina laterale la parte esterna che si estende dietro l’abside; l’impressione che si ha è di trovarsi in un castello. È un vero e proprio corridoio, realizzato con marmi di diversa provenienza, che si apre sul cielo di Brescia.
È stata un’esperienza formativa, che ci ha permesso di conoscere dei siti artistici di indubbia bellezza anche grazie ai volontari competenti e appassionati del Touring Club Italiano che ci hanno trasmesso le loro conoscenze.
Brescia – Una duplice realtà in Chiesa di Santa Maria della Carità
Testo di Carmelo Duchetta, Lorenzo Iacovella, Marco Maghini, Girolamo Rivetti, Elisa Vitali
Partecipare a una giornata di volontariato aziendale presso la chiesa di Santa Maria della Carità a Brescia è stata un’esperienza straordinaria, capace di lasciare un’impressione indelebile. La chiesa, un gioiello del barocco bresciano, è un luogo di grande bellezza e spiritualità. Poter contribuire alla sua apertura e alla diffusione della sua storia è stato davvero gratificante.
Appena varcata la soglia, si è subito colpiti dalla magnificenza dell’interno che si contrappone alla semplicità della facciata esterna, semplice e poco sfarzosa. Le decorazioni barocche, con i loro dettagli dorati, gli affreschi che adornano le volte e la pavimentazione floreale (per simboleggiare la Madonna) creano un’atmosfera di sfarzo e devozione. La pala d’altare è un capolavoro che cattura lo sguardo e l’immaginazione, raffigurando la Madonna con il Bambino mentre allatta.
Soffermandoci su questa parte della Chiesa si scopre una “chicca”. Posizionandosi su una targa al centro della chiesa poco davanti all’altare è possibile intravedere la rappresentazione della Madonna di Loreto.
Recandosi dietro all’altare ci si immerge in una realtà “parallela”: si entra in una copia della Santa casa di Loreto, una replica fedele dalle pareti, al soffitto ricoperto di stelle che nella sua semplicità e delicatezza avvolge il fedele. Camminando lungo il perimetro della chiesa a pianta ottagonale, si scopre anche una finestrella, unico punto di contatto da cui le Suore di clausura un tempo ricevevano l’Eucarestia.
Insomma, una Chiesa con luoghi nascosti tutti da scoprire, dove l’effetto “wow” è garantito!
In conclusione, l’esperienza di volontariato non è stata solo un’opportunità per condividere la bellezza e la storia di Santa Maria della Carità, ma anche per sentirsi parte di una comunità più ampia. Collaborare con i volontari del Touring Club è stato arricchente, e il loro entusiasmo e dedizione sono stati contagiosi. Abbiamo imparato molto non solo sulla chiesa, ma anche sull’importanza della conservazione del patrimonio culturale.
Informazioni
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Info: email eventiemanifestazioni@touringclub.it.