Una passeggiata culturale  nel quartiere di San Zeno con la guida del dr. Davide Galati che ci illustrerà storia e tradizioni dell'antico rione cittadino al termine della quale ci ritroveremo presso la sede della soc. Al Calmiere (dove ha sede il nostro club) per un rinfresco e lo scambio degli auguri di fine anno. 

Questa passeggiata sostituisce la visita alla Basilica di San Zeno, annullata per motivi organizzativi.

Visita al quartiere della Basilica di SAN ZENO  e scambio di auguri di fine anno.

16 DICEMBRE 2023

Ore 10.00 – Sagrato della Basilica di San Zeno - Verona

Al termine della visita ci sposteremo presso la sede del Club di territorio del TCI (c/o soc. Al Calmiere) per un breve rinfresco e lo scambio degli auguri di fine anno

San Zeno (o Zenone) venerato come santo dalla chiesa cattolica è il Santo Patrono della città di Verona.

Africano originario della Mauretania, da cui deriva il soprannome di Vescovo Moro, fu il primo vero evangelizzatore della città scaligera e suo ottavo Vescovo cristiano, dal 362 fino alla morte nel 380.

Come numerosi vescovi cristiani dell’epoca visse in austerità e semplicità, pescando spesso nell'Adige il pesce per il proprio pasto; per questo è considerato IL SANTO PROTETTORE DEI PESCATORI DI ACQUA DOLCE.

Pur essendo molto semplice nelle abitudini era comunque persona colta ed erudita, formatosi alla scuola di retorica africana, i cui maggiori esponenti furono Apuleio di Madaura, Tertulliano, Cipriano e Lattanzio.

Sono giunti fino a noi numerosi suoi sermoni, di cui sedici lunghi e settantasette brevi, che testimoniano come egli, nella sua opera di evangelizzazione, si confrontò con il paganesimo ancora diffuso e si applicò per confutare l'arianesimo.

Il sermone quindicesimo, ad esempio, traccia un parallelo tra la figura di Giobbe e quella di Gesù Cristo.

A lui i devoti veronesi hanno dedicato la BASILICA DI SAN ZENO, che da molti autori è ritenuta il principale capolavoro del romanico in Italia.

Sulle formelle in bronzo del portale, sui  bassorilievi in pietra a sinistra e a destra dell'ingresso e in alto sul protiro è raffigurata la vita di san Zeno con i suoi miracoli.

Mentre nel dipinto in alto san Zeno compare tra cavalieri e fanti, simboli dell'aristocrazia e del popolo riuniti nella fede cristiana.

All'interno della chiesa il Santo è raffigurato sorridente anche in una statua di bronzo inserita in una piccola abside che si trova sulla sinistra del presbiterio.

La sua festa è fissata nel martirologio al 12 aprile ma la Diocesi di Verona lo celebra il 21 maggio, nel giorno della traslazione del corpo ad opera dei santi Benigno e Caro, che dalla temporanea sepoltura nella Cattedrale lo portarono nella zona dell'attuale Basilica il 21 maggio 807.

Numerosi sono i miracoli e le leggende che i fedeli attribuiscono al Vescovo Moro.

Una curiosa riguarda UNA SCOMMESSA CHE IL SANTO AVREBBE FATTO CON IL DIAVOLO: con la vittoria in una partita a palla, giocata con la punta di una montagna, egli avrebbe ottenuto in premio una fonte battesimale in porfido (oggi visibile all'entrata della chiesa) che il diabolico rivale fu costretto a portare sulle spalle fin da Roma.

Un'altra leggenda racconta di come San Zeno riuscì a guarire la figlia indemoniata del magistrato Gallieno di Rezia, ricevendo dal padre in dono una preziosa corona.

Il miracolo più straordinario è quello riferito da Papa Gregorio e narra di un improvviso straripamento delle acque del fiume Adige che sommersero tutta la città; quando le acque arrivarono a minacciare la cattedrale, dove il longobardo Re Autari si era appena sposato con la principessa Teodolinda, vennero fermate dal Santo sulla porta. Qui rimasero per alcuni giorni, alte e minacciose ma incapaci di invadere l'interno, ed i veronesi si salvarono aspettando nella cattedrale che la piena scemasse.

(Verona.net)