In esclusiva per i soci e gli amici del Touring Club Italiano visita a Galluccio (CE), cittadina che fu oggetto di pesanti distruzioni da parte delle truppe tedesche e dai bombardamenti delle truppe alleate. Medaglia d’argento al merito civile. Visiteremo la Collegiata di Santo Stefanio Protomartire, che risale al XIII secolo. Quindi ci recheremo all’Azienda Porto di Mola alla scoperta di vini ed oli del territorio frutto di un perfetto equilibrio tra Uomo e Natura.

La Chiesa di Santo Stefano

Adagiato su una collinetta nel centro di Galluccio, la Chiesa di Santo Stefano (Colleggiata) è sicuramente tra i più conosciuti e frequentati complessi monumentali nella zona. Nonostante in parte sia stata danneggiata durante la seconda guerra mondiale conserva bellezze artistiche di rara fattura. La chiesa ha un bellissimo campanile gotico del 300 e presenta uno stupendo soffitto intagliato e dorato della fine del 600, con tela centrale di Jacopo Cestaro (Martirio di Santo Stefano); nella volta della crociera, affreschi di Paolo Passarelli, firmati e datati 1694. Particolarmente suggestivo è il pavimento maiolicato a motivi geometrici e figure di soldati, datato 1697; in sagrestia 2 messali del 1772 con stemma di Galluccio e croce in argento, una bolla di Papa Giulio II del 1505 e una del 1745 del vescovo di Teano, Cirillo. Tra gli oggetti preziosi si conservano un cofanetto donato dal Papa Giulio II, in piombo raffigurante i Crociati e una reliquia della S. Croce in teca d’argento.

L’azienda vitivinicola Porto di Mola

Porto di Mola è incastonato in un territorio molto particolare, alle pendici del vulcano di Roccamonfina e con lo sguardo rivolto verso l’Appia. Un luogo magico, ricco di storia e a forte vocazione vitivinicola. Sorge infatti nei pressi di un antico porto commerciale di epoca romana rinvenuto in uno scavo archeologico del 1992, che ha proprio ispirato il nome dell’azienda. In questi territori vino ed olio dunque venivano trasportati già nell’antichità e questa tradizione rivive nel Porto di Mola moderno.

Il progetto nasce da un’idea di Peppì Esposito e Antonio Capuano che nel 1988 cominciarono a lavorare su queste terre. Nel tempo Antimo Esposito, figlio di Peppì, seguendo le orme dei due fondatori, si è appassionato al progetto perseguendolo con ardore e mirando a creare vini sempre nuovi e di altissima qualità. Quel sogno e quelle aspirazioni sono oggi diventati una solida realtà, che cresce ogni giorno grazie ad una forte passione per il territorio ed alla competenza del qualificato team aziendale.

L’azienda occupa circa 300/ha con vigneti, oliveti e ampie aree verdi. Al centro dell’azienda si trova la cantina di circa 2000/mq. Dall’ambiente sobrio ed essenziale, è il luogo in cui Antimo segue personalmente tutte le fasi di lavorazione dei prodotti. Alla cantina si è aggiunto il frantoio che lavora a freddo le olive per preservare tutte le caratteristiche organolettiche dell’olio.

La passione per la tradizione e l’interesse per l’innovazione tecnologica sono oggi il fulcro delle attività di Porto di Mola. La produzione combina perfettamente la lavorazione dell’uva naturale alla costante sperimentazione enologica, creando prodotti sempre nuovi e con caratteristiche organolettiche eccezionali. Antimo Esposito crede fortemente in questo progetto, la cui storicità e modernità sono raccontate ogni giorno ai visitatori della tenuta, per trasmettere tutti i segreti di un’azienda all’avanguardia.

La Cantina, di circa 2000 mq è situata al centro della tenuta. Un luogo semplice ed essenziale, ideato per soddisfare la produzione dei 60 ettari di vigneti in cui Antimo, con l’Enologo Arturo Erbaggio, segue ogni fase di lavorazione, dall’estrazione del succo fino all’imbottigliamento finale. Ogni anno la cantina Porto di Mola produce migliaia di bottiglie, frutto dei terreni di origine vulcanica che conferiscono ai diversi vini prodotti una struttura unica e un sapore dalle mille sfumature.