Prima dell’arrivo di Luigi XIV, Versailles era un piccolo villaggio al centro di un’immensa foresta dove i re da secoli andavano a caccia. In una valle selvaggia, coperta di stagni maleodoranti, al prezzo di enormi lavori di bonifica e di terrazzamenti sorse uno dei più grandi palazzi del mondo e di certo uno dei più noti. Il villaggio si ingrandì in funzione della dimora reale e in qualche decennio si trasformò in un gioiello d’urbanistica e architettura con le Grandes e le Petites Écuries, costruite da Hardouin-Mansart, che separano i quartieri di St-Louis e Notre-Dame. Quest’ultimo si concentra attorno a rue de la Paroisse e al Grande Mercato dell’800, che dà direttamente sul passage des Deux-Portes dove, nell’antica prigione, si sono concentrati i negozi di antiquariato; poco lontano si trova il Musée Lambinet. Verso il quartiere di St-Louis, il frutteto del re ria­perto alla fine del ’900 – e il Jeu de Paume completamente rifatto rivelano altri variegati aspetti di questa straordinaria città iscritta dall’Unesco nella lista del Patrimonio dell’Umanità grazie al suo palazzo e al suo magnifico parco.