Il complesso conventuale dei Jacobins è stato portato all’antico splendore da un lungo restauro. Eretta dai Domenicani tra il XIII e il XIV secolo in stile gotico, la chiesa si presenta come un massiccio blocco di mattoni rossi, scavato sulla facciata e sui fianchi da alte arcate; sul lato sinistro si leva una torre ottagonale di fine XIII secolo, a quattro piani, con bifore. Entrando, ci si lascia alle spalle la forma tarchiata dell’edificio. Dalle sette slanciate colonne alte 28 metri che dividono l’interno in due navate, si diramano nervature policrome che creano uno straordinario effetto che ricorda le palme, non a caso l’edificio è conosciuto come ‘palmier des Jacobins’. Le linee verticali dell’interno sono accentuate dalla decorazione policroma murale in pietra ocra e rosata, e dalle vetrate nella navata. Trasportate dall’Italia nel 1369, le reliquie di san Tommaso d’Aquino sono custodite in una cassa presso l’altare maggiore. Da una porta laterale si passa al convento, fondato da san Domenico, sede della prima Università di Tolosa. Vasto ed elegante è il chiostro trecentesco, a gallerie su colonne binate, da dove si accede al refettorio, luogo di esposizioni temporanee.