Come è la capitale di un Paese che, grande una volta e mezza l'Italia, ha una densità di 20 abitanti per chilometro quadrato (contro la nostra di 200)? Una terra dove in un'antica Cattedrale sono allestiti spazi per i giochi dei bambini e dove l'industrializzazione non ha minacciato la qualità della vita?
La Stoccolma dei Nobel, della diva Greta Garbo, la città di adozione della mamma di Pippi Calzelunghe (Astrid Lindgren) è anche conosciuta come la Venezia del Nord. Costruita su isole e isolette unite tra loro da ponti, chi la percorre a piedi stenta a orientarsi, mentre basta un giro in battello per cogliere la sua topografia. L'anima acquatica della capitale svedese lascia pochi dubbi anche quando si decide di visitarne i dintorni. Come il grande lago Mälaren, che si insinua fin nell'abitato, o l’arcipelago che incornicia la sua costa, da visitare con una crociera giornaliera su e giù per le isole che lo compongono. Il classico “sightseeing tour”, il giro turistico sull'acqua, qui non è un'opzione turistica per i più romantici, ma una necessità dettata dalla stessa struttura urbana. Solo dall'acqua si abbraccia e si conosce davvero la città, si colgono prospettive e scorci altrimenti ignorati. La parte più famosa e visitata è Gamla Stan, l'isolotto sul quale si stendeva il nucleo del borgo medievale, da scoprire lasciandosi trasportare fuori strada dall'improvvisa apertura di vicoli stretti, a volte strettissimi.
Stockholm non finisce di sorprendere pure quando la si crede di conoscere. Terra e acqua, verde e cemento, monumentalità e intimità trovano qui un equilibrio che difficilmente si incontra in altre, pur bellissime, città europee. Non si dovrebbero tralasciare i quartieri più residenziali, nei quali la proverbiale vivibilità, la pulizia, la quiete e l'organizzazione non finiranno mai di stupire chi arriva da un'Europa del Sud dove la “cosa pubblica” è spesso mandata avanti alla bell'e meglio e dove la “città” ha sempre troppi problemi sulle spalle.