Caso più unico che raro in Polonia, questa deliziosa città ha avuto due grandissime fortune in un secolo, il XX, che per il resto del Paese è stato invece una lunga tragedia. Totalmente risparmiata dalle devastazioni delle due guerre mondiali, è stata poi ignorata dai piani di industrializzazione del regime comunista.
Il risultato è una Città Vecchia dall'impianto urbanistico medievale praticamente intatto, racchiusa entro la cerchia muraria difensiva e ricca di monumenti come poche altre località dell'Europa centrale. Case antiche dal XV al XIX secolo tutt'intorno la piazza del Mercato (Rynek), dove è anche il bel municipio gotico. Si segnalano la Brama Opatowska, l'unica superstite tra le quattro porte che si aprivano nelle mura, le chiese barocche di S. Giuseppe e di S. Michele, quest'ultima una delle più belle opere del barocco polacco. Facciata neoclassica e arredi rococò per la chiesa di S. Spirito, mentre si ammirano splendidi affreschi russo-bizantini nella cattedrale della Natività della Vergine. Isolato su un'altura è il castello, vicino al quale è la bella chiesa tardoromanica di S. Giacomo.
Se la visita alle città è solitamente un percorso “con il naso in su”, tra basiliche, palazzi, campanili e torri, a Sandomierz anche il sottosuolo merita una certa attenzione. Sotto il manto stradale si apre infatti un labirinto di circa mezzo chilometro che scende fino a 12 metri di profondità, che collega il municipio con i palazzetti del lato ovest della piazza del Mercato. Scavato per trovare rifugio, insieme ai beni più preziosi, al tempo delle invasioni tatare, oggi il “ventre di Sandomierz” è aperto alle visite.