Insieme a quelli di Kiev, di Pocaev e della Trinità di S. Sergio, quello di Aleksandr Nevskij è uno dei complessi religiosi più belli e celebri dell'intera Russia. Costruito nel 1713 e dedicato a uno dei santi difensori della patria russa, è identificato in russo come “lavra”, termine che indica un monastero sede di un metropolita e di un'accademia ecclesiastica. L'ingresso al monastero, che sorge al termine dell'animatissima Nevskij prospekt, sullo sfondo suggestivo della Neva, è sormontato dalla Nadvratnaja cerkov', una delle sette chiese che si incontrano all'interno delle mura. Dei quattro cimiteri merita una visita quello di S. Lazzaro, il più antico di San Pietroburgo, dove riposano personalità della politica, della scienza e dell'arte russa. Accanto, nel cimitero di Tihvin, sono le tombe di importanti scrittori e musicisti dell'Ottocento, tra i quali i grandissimi Stravinskij e Dostoevskij. Attraversato il ponte sul piccolo fiume Monastyrka si raggiunge il monastero vero e proprio, costituito da un edificio a due piani sormontato da una cupola. La parte superiore è occupata dalla chiesa di S. Aleksandr Nevskij, oggi Museo della Scultura urbana, mentre quella inferiore accoglie la più antica basilica del sito, intitolata all'Annunciazione. La chiesa principale della lavra è però la cattedrale della Trinità (Troickij sobor), eretta per volere di Caterina II nel 1776-90. Riconoscibile per la maestosa cupola e per le due torri che racchiudono la facciata, un tempo vi era conservata l'urna con le reliquie di S. Alessandro, oggi all'Èrmitaž. Completa il complesso il lungo palazzo barocco del Metropolita (Mitropolicij), progettato dall'architetto Rastorguev, a cui pure si devono le celle dei monaci che disegnano la “cirkumferencija” del monastero.