Allungato in una stretta valle prealpina, l'abitato di Sankt Gallen, capoluogo del cantone omonimo, si visita per il suo pittoresco centro storico, attraversato da stradine pedonali su cui prospettano antiche case con le tipiche finestre a sporto (erker). Imperdibile la biblioteca della sua abbazia, riconosciuta dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità. La città moderna è invece in parte disposta sui colli, impreziosita da notevoli costruzioni contemporanee, sedi di interessanti collezioni museali, istituti bancari e scolastici. Sicuramente di impatto è lo Stadtlounge, letteralmente “salotto urbano”, una sorta di grande colata di gomma rossa che ricopre il piazzale e che riunisce edifici importanti per la storia cittadina, dalle sedi delle imprese tessili alla sinagoga, fino al moderno palazzo di una banca.
Se l'eleganza di questa soluzione urbanistica ha sollevato parecchie critiche, rimane a testimoniare il gusto e lo stile dei sangallesi l'antica tradizione del ricamo. Se nel XIII secolo i bianchi pizzi di San Gallo erano apprezzati in tutta Europa, la vera e propria arte del ricamo fece le fortune della città quando nel XIX secolo si aumentò la produzione in modo industriale. Oggi la località più importante della Svizzera orientale è invece votata all'attività bancaria, a quella assicurativa e a quella di ricerca, con un rinomato Istituto superiore di Scienze economiche, giuridiche e sociali.