Nel cuore della semidesertica Meseta, questa meravigliosa città vive in simbiosi con la sua prestigiosissima università, tanto che non c’è luogo, in tutto il centro, che non sia collegato con l’ateneo o che non sia spettatore dell’incredibile movida che anima Salamanca.
Le numerose scritte “VITOR” che si leggono ovunque nel cuore della città, rimandano a una tradizione antica che portava (e porta) gli studenti appena laureati a lasciare traccia della propria felicità con uno strano impasto di olio, terra rossa e sangue di toro. La mezzaluna accostata all'emblema “VITOR” è in ricordo dell’antipapa Benedetto XIII che elevò l’università di Salamanca al rango degli atenei della Sorbona, di Oxford e di Bologna.
Quasi esagerata è la vita notturna di questa città universitaria, in cui la proverbiale voglia di divertirsi fino a tardi degli spagnoli raggiunge quegli orari impossibili che solo gli studenti si possono permettere. Anche di giorno Salamanca non delude, affascinando con un patrimonio monumentale che spazia dal romanico al barocco, la cui armonia è garantita dall’impiego della medesima pietra nella costruzione: l’arenaria, che ammanta l'intero abitato di una luce calda e soffusa, tanto d’estate quanto d’inverno.
Per la sua bellezza la città è stata dichiarata nel 1988 Patrimonio dell’Unesco.