Secondo la leggenda, dopo essere stato decapitato a Montmartre, il vescovo di Lutece (così si chiamava l’antica Parigi) Denis prese in mano la propria testa mozzata e si incamminò verso nord, per cadere in un campo dove venne sepolto da una pia donna: lì fu edificata la basilica che poi divenne centro di pellegrinaggio e successivamente necropoli reale. È il primo capolavoro monumentale dell’arte gotica. Al suo interno è riunito l’insieme più interessante e vario di statue e tombe realizzate nell’arco di dodici secoli. Un tempo, alla luce di una lampada sempre accesa, riposavano, avviluppate in un mantello viola ricamato di gigli dorati, le spoglie del re e qui durante i funerali regali, per un millennio si è sentito il grido: “Il Re è morto! Viva il Re”. Le tombe oggi sono vuote, la collera rivoluzionaria le ha profanate e ha mutilato le sculture: i corpi dei re sono stati sepolti in una fossa comune. Gran parte del Tesoro è stata dispersa: ciò che resta è al museo del Louvre e alla Bibliothèque Nationale di Parigi.