Adagiata in bella posizione in fondo all'omonimo fiordo (lungo 100 km), Oslo non ha la maestosità di Stoccolma, né il respiro cosmopolita di Copenaghen, ma vive con modestia il suo ruolo di capitale. È per molti versi una città marinara come tante, dove sperimentare piaceri semplici, trovare la tranquillità della natura, conoscere gente spontanea e senza civetterie.
Nata come insediamento di pescatori nell'XI secolo, Oslo grazie al petrolio si è trasformata da Cenerentola in signora, capitale di un Paese tra i più ricchi (e costosi) del mondo e centro propulsore di una cultura raccolta tra fiordi, borghi montani e villaggi di campagna.
È una delle città europee che maggiormente è cambiata, nel suo tessuto e nello stile di vita dei suoi abitanti. Se negli ultimi decenni dell'Ottocento Edvard Munch la dipingeva con colori cupi e sagome spettrali, oggi è allegra e vivacissima, soprattutto nei lunghi giorni d'estate, quando è calda, cordiale e aperta come non può esserlo nel resto dell'anno. Qualità della vita e dei servizi, perenne contatto con la natura, importanza dello svago e del riposo, e centralità di una cultura che guardi in avanti e non rinneghi il passato. Questi i punti di forza di Oslo, che le hanno permesso di scrollarsi di dosso l'immagine di città fredda, cupa e noiosa.
Per comprenderne meglio l'essenza e le varie anime di Oslo si consiglia di uscire dal centro in direzione dei quartieri esterni, dove abbondano parchi, edifici avveniristici e musei di ogni tipo. Immancabile un giro nella Beverly Hills di Oslo, l'elegante quartiere di Holmenkolle, e sulla penisoletta di Bygdøy, zona di residenze, boschi, spiaggette, musei e pittoreschi porticcioli.