Oltre 8000 ettari di superficie totale, circa 30 km di banchine, 1100 ettari di bacini, 575 000 m² di magazzini e hangar, tre stazioni marittime, una diga di 650 tonnellate, una centrale termica, 300 km di binari, 130 di strade. Impossibile parlare di Le Havre senza iniziare dall’immenso porto industriale e commerciale, il secondo di Francia dopo Marsiglia ma primo per traffico di container.
Oggi ha assunto dimensioni gigantesche, prolungandosi sulla riva destra della Senna con impianti industriali e raffinerie che lavorano il 40 per cento del greggio importato dalla nazione.
E proprio per l’importanza economica e strategica, Le Havre, occupata dai tedeschi nel 1940, fu quasi completamente rasa al suolo nel 1944. Da qui l’attuale volto di città attiva e moderna, frutto della ricostruzione postbellica realizzata su progetti di Auguste Perret. Un intervento davvero riuscito, tanto da ricevere il massimo dei riconoscimenti nel 2005, quando il complesso urbanistico di Le Havre è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.