Già nel XIV secolo lo Statuto di Cùrzola regolava l’esportazione della pietra estratta dalle cave dell’isola, destinata alla costruzione di palazzi non solo a Ragusa, Sebenico e Zara ma anche a Venezia e in altre città venete. Con questa attività fiorì anche la lavorazione artistica della pietra e i maestri lapicidi, che hanno lasciato numerose testimonianze della loro arte nei centri isolani, furono chiamati ad abbellire chiese e palazzi in molte città. Oggi le cave sono state abbandonate e solo pochi continuano il tradizionale artigianato della pietra, mentre ancora ci sono cantieri navali, eredi lontani dei numerosi squeri che rifornivano i ricchi armatori di Venezia e Ragusa. Oggi l’isola vive soprattutto di turismo, favorito dalla bellezza del mare, dal clima mite e ventilato, dalla solida tradizione alberghiera. È costituita da una compatta massa di calcare e materiale dolomitico che culmina nel monte Klupac (m 568); nella parte centrale corrono vallate e piccole conche di terra fertile, con estesi vigneti e alberi da frutta. Tra le isole più verdi dell’Adriatico centrale, è coperta da fitti boschi di pini d’Aleppo e cipressi, e da macchie di querce, ulivi selvatici, carrubi e lauri. La costa settentrionale è bassa, con numerosi porticcioli naturali al riparo dallo scirocco e dai venti orientali; quella meridionale è elevata, frastagliata, a tratti scoscesa, con rocce alte fino a 30 m sul mare. Se gli spettacoli folcloristici costituiscono un richiamo per i numerosi turisti, ancor più sentiti e suggestivi sono i riti della Settimana santa, con processioni delle confraternite, antichi canti e sacre rappresentazioni. Con presenza di insediamenti umani fin dal Neolitico, l’isola fu colonizzata nel IV secolo a.C. da dori provenienti dall’Asia Minore e da greci dell’isola di Lissa. Conquistata dai romani nel 228 a.C., nell’anno Mille il doge Pietro Orseolo vi ristabilì l’autorità imperiale. Da allora sino al 1358 fu nell’orbita veneziana, salvo in alcuni periodi in cui prevalse il regno d’Ungheria. Nel 1420 tornò sotto il governo veneziano e vi rimase sino al 1797. Nelle sue acque Venezia subì nel 1298 una grave sconfitta da parte dei genovesi; forse fra i prigionieri vi era Marco Polo, nobile veneziano, che una leggenda locale, priva di fondamento, vuole nativo di Cùrzola. In età napoleonica venne contesa tra Austria, Francia, Inghilterra e Russia, sino a quando il Congresso di Vienna assegnò la Dalmazia all’impero austriaco.